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L’Antitrust ha respinto la serie di impegni che Tim e Dazn avevano assunto per rimediare a possibili violazioni dei principi di concorrenza in relazione all’accordo del 6 luglio 2021 per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A di calcio nel triennio 2021-2024. A renderlo noto è il Codacons, che ha preso parte al procedimento in rappresentanza dei diritti degli utenti potenzialmente lesi da condotte anticoncorrenziali.
L’ipotesi verteva sulla possibilità che l’accordo tra le due parti potesse limitare Dazn nell’offerta di servizi e sconti, nonché gli investimenti dell’azienda stessa “per l’interconnessione con gli operatori di telefonia fissa e mobile e per l’adeguamento della propria rete di distribuzione dei contenuti. Previsioni dell’accordo che ostacolano gli operatori di telecomunicazioni concorrenti di TIM dall’intraprendere iniziative commerciali e che, mediante l’ampia esclusiva, presentano caratteristiche selettive, incidendo anche su rapporti contrattuali già in essere e impedendo di replicare la possibilità di applicare sconti o di concedere ai propri utenti voucher promozionali per l’offerta dei contenuti relativi alle partite di Serie A”, ricorda ancora il Codacons.
Dopo aver ritenuto non idonei i provvedimenti di Tim e Dazn a provare la mancata violazione di principi di concorrenza, si attendono ora ulteriori mosse da parte dell’Antitrust, che dovrà inoltre pronunciarsi sull’esposto del Codacons in relazione all’aumento dei prezzi già annunciato da Dazn in vista della prossima stagione.
Dazn “prende atto del provvedimento dell’Autorità che proroga al 31 marzo 2023 il termine di conclusione del procedimento” e “in attesa della comunicazione delle risultanze istruttorie, come ha sempre fatto sin dall’ avvio del procedimento, continuerà ad agire al fine di assicurare la conformità dell’accordo”. Lo precisa il gruppo all’ANSA.
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