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L’estensione da 3 a 5 anni del bando per i diritti tv “è sicuramente un’ottima cosa, ma non serve a nulla senza un progetto credibile per farlo diventare appetibile”. Lo ha detto il presidente Figc Gabriele Gravina durante il webinar “il futuro del calcio italiano e le sfide manageriali che lo attendono”, organizzato dall’Università Bocconi di Milano. “Al centro – si legge su CalcioeFinanza.it – deve esserci anche la sostenibilità , bisognerà mettere in equilibrio il rapporto tra fatturato e costo del lavoro che è troppo sproporzionato in tutta Europa e in Italia tocca il 90%. Anche in Premier, dal 1992 a oggi, ci sono stati 64 club in amministrazione controllata. Questa situazione non può essere sanata dalla continua ricerca di denaro se questa non viene affiancata da un’adeguata politica di contenimento dei costi. Di questo si sono accorti anche in Inghilterra, dove la Premier è il campionato con gli introiti più alti del mondo”.
Poi aggiunge: “Negli ultimi 20 anni il nostro campionato ha perso la gran parte del suo appeal. Dobbiamo avere tutti una visione più ampia e internazionale. Pensare e mettere in pratica un serio piano industriale con al centro la valorizzazione del brand e anticipare i bisogni dei tifosi del calcio nel futuro. La situazione del valore dei nostri diritti TV ci preoccupa molto, visto che la Serie A è la locomotiva del nostro movimento anche perché genera attraverso la mutualità . Se dovessero scendere in maniera importante si registrerebbe un danno irreparabile per tutto il settore calcistico italiano”.
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