“Il calcio italiano morirà, è una sconfitta. Così non si implementerà mai il valore del calcio italiano, dove si pensa sempre che debba essere supportato da altri, mentre a supportarlo dovrebbero essere solo i tifosi, con cui dovremmo avere un rapporto diretto”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis lasciando gli uffici della Lega Serie A dopo l’assemblea odierna che ha assegnato i diritti tv 2024-2029 del campionato a Dazn e Sky. Il patron partenopeo era tra i sostenitori del progetto legato al canale di Lega, ma alla fine i club hanno deciso di affidarsi ai circa 900 milioni a stagione garantiti dai due broadcaster. “L’imprenditore deve saper misurare l’area del rischio, è più comodo ma questo non implementerà mai il valore del calcio italiano. Il valore del calcio italiano passa attraverso investimenti”, ha spiegato. “Il calcio italiano pensa sempre di dover essere supportato da altri, ma è il tifoso il bene assoluto di un club di calcio. Il mio rapporto deve essere diretto con il tifoso, non diretto con Sky e DAZN, che secondo me non è competente. Non fa bene come non lo fa bene Sky al calcio italiano”. “I miei compagni di squadra in Lega amano essere passivamente operativi nel sistema. Io che non ho mai giocato in maniera passiva detesto operare in questo modo. Poi c’è stupidaggine di fare accordo da cinque anni. In momenti di crisi cinema e calcio sono due cose che vanno fortissimo, sono la panacea ai dolori del quotidiano ma noi questo sogno lo abbiamo messo nel cassetto. Sky e DAZN non fanno questi grandi investimenti”, ha concluso.
Diritti tv, De Laurentiis: “Il calcio italiano morirà. Dazn e Sky non fanno bene alla Serie A”
Aurelio De Laurentiis - Foto LiveMedia/Agn Foto