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Rai e Sky ai ferri corti per i diritti tv della prossima stagione di Champions League. L’edizione che sta per terminare con la finale dell’1 giugno tra Tottenham e Liverpool è stata sicuramente una delle più avvincenti degli ultimi anni e gli ascolti hanno premiato le due emittenti che hanno trasmesso i match, Sky per il pay, la Rai con una partita in chiaro a settimana. Questo accordo, però, sembra lontano dall’essere rinnovato per la prossima stagione, nonostante fosse in piedi un’opzione per proseguire con la partnership. Sky, infatti, è pronta a far valere una clausola per la quale non sarebbe automatico il rinnovo dell’accordo con la televisione di stato.
LA CLAUSOLA – Il contratto tra le parti, infatti, recita che Sky sarebbe stata obbligata a cedere in sublicenza i diritti in chiaro della prossima edizione della Champions League alla Rai qualora si fosse ritrovata a essere il titolare esclusivo dei diritti per il campionato di Serie A, circostanza che non si è verificata fin dall’inserimento di Dazn nel mercato italiano. Per questo motivo, la pay di Murdoch è ora libera di trattare con qualsiasi altra emittente, e sembra sia vicino un accordo con Mediaset per i match in chiaro della stagione 2019-2020. La Rai, però, non ci sta, e procederà per vie legali, pronta la secca risposta di Sky: “Siamo stupiti della decisione della Rai con la quale abbiamo sempre intrattenuto ottimi rapporti collaborativi. In ogni caso siamo pienamente confortati dai pareri dei nostri legali”.
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