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“Gli impianti riaprono il 15 febbraio? Ma lei ci crede?”. Secco Flavio Roda, presidente della Fisi, commenta la nuova deadline per l’apertura degli impianti sciistici. “Sono un po’ sconcertato, mi sembra una storia infinita, con un avanti e indietro continuo, senza certezze mai“. Un’incertezza, afferma Roda, “che penso sia molto grave, non solo per il movimento degli sport invernali ma per la montagna in generale. Ormai prendo atto e basta”.
Roda ripete da tempo che “l’apertura delle stazioni si poteva affrontare in altro modo, contingentando i numeri. Lo sci è distanziato e all’aria aperta di natura, ci sono tutte le condizioni per non avere il contagio. Assembramenti? Basta regolarli. Vedo una presa di posizione netta contro la montagna in generale, faccio fatica a capire perché non si affronti davvero il tema e dare una possibilità. Ormai è un danno economico incalcolabile, la filiera della montagna è delicata, c’è un’economia fatta di cinque o sei indotti”. Un’economia che secondo Roda “non si riprenderà mai più, e lo vedremo nei prossimi anni: manterremo le persone che hanno voglia di sciare? O andranno su altri sport? Sicuramente avremo dei grossi cali, dei vuoti che si ripercuoteranno degli anni futuri”.
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