Nel prossimo weekend tornerà in scena la Coppa del Mondo 2020/2021 di sci di fondo con la seconda tappa sulla pista di Davos, in Svizzera, dove sabato 12 dicembre si svolgerà una sprint in tecnica libera, mentre domenica 13 ci saranno a una 15 km maschile e una 10 km femminile, sempre in pattinato. Il direttore tecnico Marco Selle ha comunicato la lista degli atleti convocati per questo nuovo appuntamento, in campo maschile Federico Pellegrino (sprint+distance), Francesco De Fabiani (sprint+distance), Davide Graz (sprint+distance), Giacomo Gabrielli (sprint), Maicol Rastelli (sprint), Michael Hellweger (sprint), Giandomenico Salvadori (distance), Stefano Gardener (distance), Simone Da Prà (distance). sul fronte femminile, invece, presenti Ilaria Debertolis (sprint+distance), Francesca Franchi (sprint+distance), Elisa Brocard (sprint+distance), Lucia Scardoni (sprint), Greta Laurent (sprint), Cristina Pittin (distance) e Anna Comarella (distance).
Il leader della squadra azzurra, Federico Pellegrino, ha analizzato la pista dove ha conquistato la prima vittoria della carriera in coppa. “Dopo 10 anni dal mio esordio siamo ancora qua a lottare per le posizioni di vertice. Le sensazioni sono buone, l’infortunio alla coscia è dimenticato, le gare in tecnica classica di Ruka mi hanno dato buone sensazioni, penso che mi troverò a mio agio anche nelle gare di Davos in tecnica libera. In questi giorni ci siamo allenati molto bene, la pista è sempre la stessa e la conosco a meraviglia, mi sembra preparata anche meglio rispetto al passato, non vedo l’ora di gareggiare”.
“Rispetto la loro scelta, dettata secondo loro da un rischio troppo elevato di gareggiare in Europa centrale in queste settimane. – ha proseguito Pellegrino – Personalmente ritengo che gareggiare a Davos sia un rischio calcolato, pari a quello di avere gareggiato a Ruka, oppure di prendere parte a gare estive di skiroll dove si raggiungono veloctà molto elevate in discesa che, in caso di caduta, possono mettere a rischio la carriera. C’è grande delusione e un pizzico di tristezza dentro di me per il fatto che stiamo viaggiando su un aereo dentro a una turbolenza e chi sta guidando l’aereo si chiama fuori, con certi atleti seduti in business class che si lanciano giù, mentre altri atleti come noi che abbiamo dato il nostro contributo per migliorare le cose, non siamo stati ascoltati, e ci troviamo a governare un aereo non costruito da noi, mi sembra una mancanza di rispetto nei confronti del nostro mondo”.
“Io e miei compagni parteciperemo a tutte le prossime gare perchè il rischio zero in questo momento non esiste, anche perchè sento una sorta di responsabilità nei confronti di chi si è impegnato per farci gareggiare nelle condizioni meno rischiose possibili, sia gli organizzatori dell’evento che la nostra federazione che i gruppi sportivi militari, è anche una sorta di rispetto in questi mesi difficili nei confronti di chi sta perdendo il lavoro a causa del covi-19. I conti li farmeo dopo la gara”, ha concluso il fondista azzurro.