Il fondista italiano Federico Pellegrino, ospite della chat Facebook organizzata dalla Fisi, ha parlato della sua grande rivalità con il norvegese Johannes Klaebo, vero dominatore del circuito nelle ultime stagioni: “Klaebo? Di recente non si batte. Si può battere se ti lascia la possibilità di farlo e il mio obiettivo e’ quindi farmi trovare sempre pronto. Io faccio il mio, do il massimo. Lui e’ un computer ma se sbaglia la tattica o e’ in leggero calo di forma bisogna farsi trovare pronti, non puoi rischiare di avere rimorsi. Klaebo, tra l’altro, si sta evolvendo come atleta, sta provando a essere più competitivo sulle distance. Io sono li’ e aspetto che mi lasci uno spiraglio ma con i nostri mezzi facciamo grandi cose a livello di preparazione”.
Il 29 ha anche ammesso di volersi cimentare in nuove prove, nelle quali potrebbe risultare competitivo: “Vorrei rendere anche nelle distanze un po’ più lunghe rispetto alla sprint ma ancora non sono riuscito a migliorare abbastanza per essere competitivo. Magari in futuro riuscirò a sbloccare qualcosa, a fare il salto di qualità ma al momento preferisco concentrarmi sulla sprint dove so di poter fare grandi risultati”.
Pellegrino ha raccontato gli ultimi giorni di gara e di preparazione in vista della trasferta in Canada, dove alla fine si è deciso di non svolgere la competizione per evitare ulteriore problemi con la pandemia di Covid-19: “Il viaggio verso le ultime due tappe della stagione e’ iniziato con tanti dubbi, già la settimana prima in Norvegia si parlava della realizzazione di quelle gare ma la Fis ha optato per andare avanti fino all’ultimo e anche noi abbiamo deciso di partire. Ero ancora in lizza per la Coppa del Mondo di sprint e siamo partiti per il Canada ma mentre viaggiavamo e’ iniziato il lockdown in alcune nazioni come l’Italia e dopo due notti abbiamo ripreso l’aereo. Ma era giusto cosi’, era impossibile fare le gare, avrebbero potuto risparmiare a tante nazioni questo viaggio”.
Il fondista azzurro ha speso delle parole anche sul futuro del suo sport: “L’innovazione c’e’ stata a fine anni Novanta con l’arrivo delle sprint, adesso bisogna tutelare la tradizione del nostro sport. Avere un’impostazione dei calendari simile a quella della Coppa del Mondo di sci alpino fa si’ che i weekend vengano riempiti di gare ma cosi’ non si da’ la possibilità di essere sempre al 100%. Il nostro sport ha qualcosa di interessante, di diverso rispetto a sci alpino e biathlon ma non sappiamo valorizzarlo”.