Sci Alpino

Sofia Goggia torna a parlare dell’infortunio: “I primi 20 giorni sono stati duri, avevo dolori lancinanti”

Sofia Goggia
Sofia Goggia - Foto LiveMedia/Mattia Radoni

“In passato mi sono rotta delle ossa ma mai ho subito una frattura complicata come quella avuta il 5 febbraio. Mi sono spaccata la tibia in più parti, l’osso era molto frammentato. L’intervento è riuscito perfettamente e questo è un buon punto di partenza. I primi 20 giorni sono stata malissimo, emotivamente ma anche a livello di dolore fisico”. Lo ha detto la sciatrice azzurra Sofia Goggia in un incontro online con i media a 45 giorni dal grave infortunio subìto nel corso di un allenamento a Ponte di Legno lo scorso febbraio. “Nel momento in cui stavo ancora ‘strisciando’ sulla pista e non mi ero ancora fermata dalla caduta, non sono quasi riuscita a pensare a nulla, pervasa da un senso di sgomento e dispiacere enorme. È stato difficile per me una volta accorsi allenatori e preparatori dire loro che mi ero rotta la tibia. Quei primi 20 giorni sono stati per me probanti, davanti a me vedevo un pannello tutto nero. Avevo dei dolori lancinanti. Mi alzavo la mattina e speravo che arrivasse la sera presto”, ha aggiunto. “Quando ho visto le parole nel comunicato dopo l’infortunio ‘tornerò anche questa volta’, ho pensato che fossero parole che questa volta non sentivo mie. Poi ho iniziato a lavorare, il piede migliorava, poi palestra, piscina e ho trovato mia indipendenza. I miei programmi adesso guardano molto il quotidiano ma voglio guarire e tornare sugli sci per preparare con calma la prossima stagione”, ha aggiunto.

Il peggio è alle spalle: “Sinceramente in questo momento sto bene, si sta intravedendo la formazione del callo osseo, ma avendo dei pezzettini di puzzle devo avere molta pazienza, mi hanno detto che il recupero sugli sci si aggira inizialmente verso i sei mesi, i medici della Fisi mi hanno detto che una volta che si è saldato l’osso e con un fisico idoneo posso andare anche prima, dipenderà sempre da come si formerà il callo osseo, le fratture hanno dei tempi medi di guarigione, ma ho visto su me stessa che spesso sono riuscita a tornare accorciando i tempi. Non voglio affrettare, ma non è detto che debba aspettare i canonici sei mesi”. 

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