Archiviato il doppio impegno infrasettimanale di Schladming, il Circo Bianco si sposta a Garmisch-Partenkirchen per l’ultima discesa libera prima dei Mondiali di Saalbach-Hinterglemm. Sulla Kandahar è in programma soltanto una gara in questo fine settimana (domenica 2 febbraio alle 11.30), con la Coppa del Mondo di sci alpino che poi si interromperĂ per lasciare spazio alla rassegna iridata e tornerĂ a fine febbraio a Crans Montana. Quello bavarese è uno degli appuntamenti storici per quanto riguarda le gare di velocitĂ , anche se la discesa libera mancava in calendario dal 2021, e dagli anni ’80 sono state inserite a fasi alterne anche le prove di super-g e di slalom gigante.
Analisi della pista
La pista riservata alle gare maschili (Kandahar 2) ha il cancelletto di partenza posto a 1.690 metri sul livello del mare, sul Kreuzjoch, e ha una lunghezza totale di 3.300 metri. Subito dopo la partenza, una doppia curva permette di ottenere una rapida accelerazione, poi si arriva al curvone Olympia, che porta gli sciatori sul Panorama-Sprung (salto panoramico); da qui segue un tratto di scorrimento, lo Stegerwald, dove si trova anche il cancelletto di partenza del supergigante.
Dopo il passaggio sull’Alte Quelle (fonte vecchia), si affrontano in successione due salti, quello della funivia (Seilbahnstadelsprung) e quello del Kramer (Kramersprung), per poi girare verso destra in direzione del muro ripidissimo, che nel punto noto come Freie Fall (caduta libera), tocca una pendenza massima del 92%, che lo rende il tratto piĂ¹ ripido dell’intera Coppa del Mondo. Dopo questo passaggio via in picchiata fino allo schuss finale, dove il tracciato si ricongiunge con quello della Kandahar 1 (pista delle gare femminili).
Come arrivano gli azzurri alla discesa di Garmisch
Nelle ultime settimane sono arrivate due convincenti prove da parte di Dominik Paris, che a Wengen ha sfiorato il podio prima in super-g e poi in discesa, dove ha chiuso rispettivamente al quinto e quarto posto. A KitzbĂ¼hel è arrivato un passo indietro, ma sulla Kandahar il fuoriclasse azzurro ha giĂ vinto e puĂ² ritrovarsi. Ci si attende uno squillo anche da Mattia Casse, che in stagione ha trovato la prima vittoria in carriera in Val Gardena sulla Saslong, ma che nelle ultime gare ha offerto prove inferiori alle aspettative. Da lui è lecito attendersi di piĂ¹, e lui stesso lo sa.
Florian Schieder si è ritrovato settimana scorsa nella ‘sua’ Streif centrando il miglior risultato di stagione e sembra in recupero dai fastidi che lo hanno attanagliato nella prima parte di stagione. Poi c’è Christof Innerhofer, che spera di ritrovare una buona prestazione in una delle sue piste predilette, sicuramente quella che gli ha regalato di piĂ¹ in carriera incoronandolo anche campione iridato nel 2011. Presenti infine Giovanni Franzoni, Benjamin Alliod e NicolĂ² Molteni a completare la rosa dei sette azzurri partenti.
I precedenti delle ultime edizioni a Garmisch
Come detto in precedenza, l’ultima gara di discesa libera sulla Kandahar di Garmisch è quella del 2021, quando Dominik Paris impresse il suo timbro sulla vittoria finale. L’atleta di Ultimo centrĂ² un grande successo, a oltre un anno di distanza dalla volta precedente, con un digiuno dovuto all’infortunio all’infortunio al ginocchio patito a fine dicembre 2019 a Bormio. In quell’occasione l’azzurro mise in fila due dei suoi rivali piĂ¹ accreditati come l’elvetico Beat Feuz (secondo a 37 centesimi) e l’austriaco Matthias Mayer (+0.40). Paris è l’unico rappresentante di quel podio ancora in attivitĂ , a testimonianza ulteriore della straordinaria longevitĂ di uno dei piĂ¹ grandi interpreti di sempre della storia delle discipline veloci.
L’anno scorso si optĂ² per la disputa di due super-g invece della discesa, e l’Italia centrĂ² un grande risultato nella prima delle due gare. Guglielmo Bosca infatti ottenne il primo (e finora unico) podio della carriera con una gara splendida, battuto per 18 centesimi soltanto dal francese Nils Allegre, a sua volta per la prima volta sul podio. Sul terzo gradino finì invece Loic Meillard. Nel super-g del giorno successivo è arrivato invece il pronto riscatto di Marco Odermatt, vincitore davanti all’austriaco Raphael Haaser e al connazionale Franjo von Allmen, all’epoca al primo podio di carriera).
Garmisch: i record della Kandahar in discesa e super-g
L’atleta piĂ¹ vincente sulla Kandahar è Hermann Maier, capace di imporsi per tre volte in super-g (1997, 1998 e 2004) e una in discesa libera nel 2006, la penultima vittoria della sua straordinaria carriera. Alle spalle di Herminator c’è il suo connazionale Christoph Gruber, che a Garmisch ha centrato tre dei suoi cinque successi sempre in super-g. Per quanto riguarda soltanto la discesa libera, il record è di tre vittorie a testa e appartiene allo svizzero Roland Collombin (tris consecutivo, due volte nel 1973 e una nel 1974) e all’alfiere dei Crazy Canucks Steve Podborski, anche lui capace di imporsi in Baviera in tre edizioni consecutive (1981, 1982 e 1984).
Da sottolineare anche i tre successi ciascuno del canadese Erik Guay, dell’austriaco Stephan Eberharter e del francese Luc Alphand: tutti e tre ne hanno ottenuti due in discesa e un altro in super-g. Con due vittorie in discesa troviamo anche Franz Klammer, Daniel Mahrer, Michael Walchhofer, Didier Cuche e Hannes Reichelt. Infine, passando agli atleti tedeschi, la Germania conta sole tre vittorie nella gara di casa. Markus Wasmeier trovĂ² il successo nel supergigante del 1987, bissando poi il risultato nella discesa libera del 1992; quella del fuoriclasse bavarese è stata per quasi trent’anni anche l’ultima presenza sul podio della Germania, digiuno interrotto nel 2020 dalla vittoria di Thomas Dressen.
Le vittorie e i podi azzurri a Garmisch
A Garmisch l’Italia nel corso degli anni ha offerto risultati altalenanti, alternando podi in serie a lunghi digiuni di vittorie, l’ultimo dei quali durato otto anni e interrotto da Paris nel 2021. Sono cinque in totale le vittorie azzurre: oltre a quella di Domme, Christof Innerhofer ha trionfato una volta in discesa (2013) e due anni prima in super-g (2011), disciplina in cui erano arrivati anche i primi due successi, griffati da Patrick Holzer nel 1992 e da Werner Perathoner nel 1996.
I podi
PiĂ¹ numerosi invece i podi. In discesa libera il primo a salirci a Garmisch fu Marcello Varallo, che nel 1973 chiuse due volte secondo; l’anno seguente toccĂ² a Herbert Plank chiudere terzo, risultato bissato nel 1979. Dopo otto anni Much Mair riportĂ² l’Italia sul podio della Kandahar con il secondo posto, battuto soltanto da Pirmin Zurbriggen, mentre Pietro Vitalini fu secondo nel 1993 e 1997, in quest’ultima occasione davanti a Kristian Ghedina terzo. Il campione di Cortina fu battuto solo da Maier nel 2000, e in precedenza nel 1996 Peter Runggaldier salì sul terzo gradino; tornando al millennio corrente, si segnalano Alessandro Fattori terzo nel 2004, così come Innerhofer nel 2011. Peter Fill fece doppietta di podi nel 2017, chiudendo in terza posizione e poi in seconda, imitato l’anno successivo da Paris.
In super-g il bottino azzurro di podi è piĂ¹ magro: se ne contano tre oltre alle vittorie e al giĂ citato secondo posto di Bosca. Il primo a podio fu Alberto Ghidotti, terzo nel 1987: fu l’unico podio della carriera, che lo vedrĂ poi guidare da allenatore proprio Dominik Paris. Successivamente ancora Perathoner chiuse terzo nel 1997, stesso anno ma gara diversa del secondo posto di Ghedina. Infine per quanto riguarda il gigante, a centrare l’unico podio tricolore è stato Davide Simoncelli, secondo nel 2010 dietro a Carlo Janka.
Garmisch come sede dei Mondiali di sci alpino
Capitolo a parte infine per la rassegna iridata, che il comprensorio di Garmisch-Partenkirchen ha ospitato per due volte, nel 1978 e nel 2011. Nella prima delle due, la spedizione azzurra non fu fortunata, con l’unica medaglia centrata da Piero Gros: il nativo di Saulze d’Oulx fu argento in slalom, l’ultimo risultato di spicco di una straordinaria carriera. AndĂ² molto meglio invece nel Mondiale 2011, quando l’Italia chiuse al terzo posto del medagliere dietro soltanto a Austria e Francia, con un ricco bottino fatto di un oro, due argenti e tre bronzi. Il titolo iridato fu appannaggio di Christof Innerhofer, che vinse in super-g battendo nettamente Reichelt e un sorprendente Ivica Kostelic.
Per Inner fu il Mondiale della consacrazione, in cui ottenne anche altre due medaglie: in discesa libera fu bronzo dietro a Guay e Cuche, mentre in supercombinata si arrese soltanto ad Aksel Lund Svindal; a fargli compagnia in questa gara sul terzo gradino del podio fu Peter Fill. Medaglia di bronzo vinta al maschile anche da Manfred Mölgg, alle spalle di Jean-Baptiste Grange e di Jens Byggmark. Infine una giovane Federica Brignone fece l’exploit in gigante, e oltre quattro anni prima di vincere la sua prima gara di Coppa del Mondo si portĂ² a casa uno splendido argento dietro solo a Tina Maze.