Prosegue l’ottimo inizio di stagione degli azzurri dello sci alpino. Nella prima discesa libera del 2016/2017, sulle nevi della Val d’Isère, Peter Fill ha confermato di appartenere alla ristrettissima élite degli uomini jet, agguantando un ottimo secondo posto, piazzandosi in mezzo allo squadrone norvegese che ha visto al primo posto Kjetil Jansrud e, sul gradino più basso del podio, lo straordinario Aksel Lund Svindal, al rientro dal pesantissimo infortunio al ginocchio subito a Kitzbuehel nella scorsa stagione.
In una Oreilly-Killy ridotta ad un’autostrada in particolare con le recenti modifiche, nel weekend che recupera le gare non disputatesi a Beaver Creek, a farla da padrone sono quindi stati inevitabilmente i materiali, lasciando agli atleti la capacità di trovare il migliore compromesso tra una gara d’attacco e non incidere troppo sugli spigoli.
Bravo subito a interpretare la pista, col pettorale numero 3, Jansrud si è esibito in una prova molto equilibrata e senza mostrare incertezze, che lo ha subito issato in testa alla gara, alla ricerca della doppietta dopo il successo nel superG di ieri. Poco a seguire, bella la prova del rientrante Svindal, già competitivo ad altissimi livelli e capace, con una notevole rimonta nell’ultima sezione di pista (complice uno Jansrud non eccezionale nelle ultime porte), ad avvicinare il connazionale a soli 33 centesimi.
Gara quindi che sin dall’inizio, complice il nuovo metodo di assegnazione dei pettorali, ha visto in pista i principali protagonisti. Tra essi il primo degli azzurri, Peter Fill, vincitore della coppetta di specialità nella scorsa stagione, autore di un’ottima discesa, caratterizzata solo da qualche incertezza nella parte centrale di gara che lo ha visto spesso sorpreso dai dossi resi poco visibili dall’ombra che storicamente contraddistingue questa tappa di Coppa del Mondo. Bravo comunque a mettere il naso davanti a Svindal, per lui a fine gara solo 26 centesimi di distacco dal leader Jansrud, di cui almeno mezzo secondo perso tutto nella parte centrale.
Dominik Paris era, tra i favoriti, uno dei più attesi dopo l’ottimo podio di ieri, ma a penalizzare la sua prova sono stati tanti piccoli errori che lo hanno allontanato dalle posizioni di testa, pur lasciandogli una comunque dignitosa settima posizione finale (a pari merito con lo svizzero Kueng), con poco più di un secondo di ritardo. Dopo il superG di ieri un altro piccolo passaggio a vuoto invece per Christof Innerhofer che, presentatosi in questo inizio stagione in ottime condizioni di forma avendo finalmente debellato gli atavici problemi alla schiena, si è trovato in difficoltà sulla facile pista francese, dove ha inevitabilmente accumulato ritardo metro dopo metro, riuscendo comunque a contenere il distacco a 1”44 e chiudendo 16°. Risultato comunque dignitoso per uno sciatore con scarse doti di scorrevolezza.
Da segnalare, infine, la pessima prestazione del team austriaco, nel bel mezzo di un complicato ricambio generazionale, già non accreditato dei favori del pronostico, ma che non è riuscito a fare meglio del 17° posto di Matthias Mayer.
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