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“Il nostro sport è particolare perché ti alleni tutte insieme ma al cancelletto sei una contro l’altra. Con le ragazze stiamo facendo la storia dello sci, non c’è mai stata una squadra femminile così forte e in questo gruppo ci sono elementi con delle particolarità introvabili nelle altre. Per me è un onore allenarmi con loro perché mi fanno da traino”. Lo ha detto la sciatrice italiana Sofia Goggia, intervenuta al Festival dello Sport di Trento. Parlando della sua passione, poi, Goggia ha ricordato come “lo sci è sempre stato un sogno, se mi avessero chiesto cosa avrei voluto fare da grande avrei risposto la campionessa”. “Sul mio casco ho la skyline di Bergamo, città dove sono nata ed essere bergamasca significa portare l’indole orobica, che ha valori molto forti. Vengo da una famiglia normalissima e da un lato sono stati la mia fortuna perché mi martellavano con lo studio o parlando di altro, non solo di sci. Senza i mezzi forniti dalla mia famiglia non avrei potuto fare questo percorso”, aggiunge.
“La Coppa del mondo generale sarebbe un sogno, la consacrazione per me. Chi è che non la sogna? Ma bisogna essere realisti ed essere consapevoli di ciò che possiamo fare. Guardando panorama delle sciatrici è difficile. Con la Shiffrin così è quasi impossibile. Sarebbe un grandissimo sogno, ma è qualcosa di molto improbabile”, spiega sui sogni e gli obiettivi. “Dopo aver vinto le Olimpiadi avevo un livello alto in gigante, adesso sto cercando di riconquistare competitività al top in almeno due discipline. Non ho più pensato alla generale, piuttosto a quella di Super-G perché per essere definiti velocista completa servirebbe coppa di Super-G, ma l’obiettivo è avere continuità da esprimere tutti i weekend. Milano-Cortina? Io voglio fare anche Crans Montana del 2027”, conclude Goggia.
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