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Sci alpino, Sofia Goggia: “Basta astio con Federica Brignone”

Sofia Goggia - Foto Pier Marco Tacca/Pentaphoto

Una stagione difficile perché “quest’estate ero scoppiata mentalmente. Devi chiuderti in palestra e io, che sono maniacale, ho rischiato l’esaurimento. Penso spesso all’inverno e cerco di mettere tanto fieno in cascina, sopportando una mole di lavoro allucinante. Poi, il carico emotivo è pesante, soprattutto perché vado spesso a Verona e sono sempre lontana da casa“. Sofia Goggia, intervistata dal Corriere dello Sport, si racconta. E ancora: “Mai mi sarei aspettata di poter fare un trittico di successi a Lake Louise perché a Copper Mountain, in allenamento, le prendevo“. Su Federica Brignone: “Non ho mai avuto problemi con lei. È stato un caso pompato dopo la sua uscita infelice a margine della combinata dei Mondiali di Sankt Moritz 2017. Io voglio andare forte per me stessa, poi se vanno forte le altre, tanto meglio. Siamo compagne di squadre e basta. Mi dispiace che ci sia stato tanto astio negli anni. A volte i rapporti umani si inaspriscono, ma se si ha l’intelligenza di andare oltre, è meglio per tutti. Fede ha vinto 17 gare, ma per il potenziale che ha dovrebbe vincerne il doppio, e il discorso vale anche per me e Marta. Tanto di cappello per il record che ha battuto, però Compagnogni ha vinto tre ori olimpici, altrettanti mondiali, poi è di una generazione diversa. Non scherziamo”.

Poi ha aggiunto: Lavoro tanto in gigante – continua Goggia – ma soprattutto per dare stabilità alle mie gare veloci. Penso che si sia visto perché domenica, pur andando malino, sono arrivata sesta. Se quando non va bene arrivo sesta, ci si può leccare le dita. Penso di essere più solida interiormente e questo lo si vede anche sugli sci“. Goggia racconta anche il suo infortunio da “turista”: “Nella sfiga, mi è andata bene”. “Quelle sensazioni mi servono ancora adesso quando non mi sento tanto sicura: mi basta ripensare che ero pronta a buttarmi giù un mese dopo di essermi rotta il piatto tibiale e con tre giorni di sci nelle gambe. Se sono a posto fisicamente, tutto funziona, perché ho una testa allucinante: su questo credo di essere la più forte”.

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