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Henrik Kristoffersen ha vinto lo slalom speciale di Schladming, valido per la Coppa del Mondo di sci alpino 2016/17, facendo registrare il tempo complessivo di 1:39.83. Secondo è arrivato Marcel Hirscher, a soli 9 centesimi di ritardo. Sul terzo gradino del podio è salito il bravo Alexander Khoroshilov, distaccato di 63 centesimi. Del giovane talento norvegese colpisce, non tanto la qualità tecnica con cui esegue le sue discese, quanto la capacità mentale di saper cogliere, in ogni fase della gara, il momento esatto in cui si può accelerare l’ azione ed il momento in cui, invece, è opportuno rallentarla, gestendo la discesa. Una virtù che è appartenuta soltanto ai grandi campioni del passato, in questa particolare disciplina dello sci alpino.
La night race di Schladming è una tappa fondamentale della Coppa del Mondo maschile, sin dal 1997, sulla celebre pista Planai, si disputa lo slalom speciale in versione notturna. Il percorso di gara si estende su un pendio sinuoso, reso di recente più ripido nel tratto finale. Si parte da una quota di 963mt e si arriva a 740mt, nel bel mezzo di un parterre che solitamente raccoglie una folla impressionante, nella gara odierna è stata registrata una partecipazione di più di 50mila persone. Le condizioni del manto nevoso sono risultate molto dure, aggressive, ma senza la presenza di ghiaccio.
La prima manche si è evidenziata per la presenza di diversi cambi di ritmo, pur rimanendo, nel complesso, un tracciato non così difficile da affrontare. Il norvegese Henrik Kristoffersen ha svolto una gara a parte, risultando il più rapido e rifilando dei distacchi abissali nei confronti dei suoi prossimi inseguitori. Nella parte alta ha controllato la propria azione, disegnando delle linee precise e sicure mentre dalla metà del pendio fino al traguardo ha cambiato letteralmente marcia, danzando fra i rapid gates ad una velocità impressionante. L’unico concorrente capace di contenere il divario temporale e tecnico con lo scandinavo è stato Marcel Hirscher. Tuttavia l’austriaco, in un paio di occasioni, si è sbilanciato fino quasi ad uscire dal tracciato, recuperando solo all’ultimo l’assetto ideale per proseguire la sua discesa. Al termine della sua prova ha subito un ritardo di 52 centesimi da Kristoffersen. I distacchi tra loro e gli altri atleti sono stati, invece, più consistenti. Alexander Khoroshilov è arrivato terzo ad un secondo e 6 centesimi, nonostante abbia effettuato una buona manche.
Alle sue spalle si è piazzato Stefano Gross, sceso con il pettorale numero 10, che a parte qualche ritardo di linea che l’ha costretto a lasciare dei preziosi centesimi sul tracciato, è stato uno dei migliori, accusando un ritardo di un secondo e 18 centesimi, fermando il cronometro sullo stesso tempo del britannico Dave Ryding.  Infine, sono da ritenersi delle buone prime manche quelle disputate da Julien Lizeroux,  Mattias Hargin,  Felix Neureuther, Naoki Yuasa e Jonathan Norbotten, i quali sono riusciti a limitare il loro distacco sotto il secondo e mezzo, inserendosi all’interno delle prime dieci posizioni. Per quanto riguarda la squadra italiana, Manfred Moelgg ha commesso un grave errore di linea, per il quale ha perso qualche centesimo di troppo,  piazzandosi 12° a un secondo e 62 centesimi. Patrick Thaler ha sciato bene, come suo solito, senza errori, ma non è stato abbastanza veloce, concludendo 13° a un secondo e 75 centesimi. Tommaso Sala ha raggiunto la 21° posizione, mentre Giuliano Razzoli ha faticato, rientrando per poco nei 30.
L’ allenatore della nazionale francese ha realizzato la tracciatura della seconda manche.  La parte alta è stata concepita in maniera ritmica. Da metà del pendio fino al traguardo, il percorso di gara è stato disegnato in molto filante, con una distanza maggiore fra le porte rispetto al settore iniziale. Henrik Kristoffersen ha confermato la prima posizione, gestendo una gara molto difficile considerata la pressione del pubblico e le belle manche dei suoi avversari. Marcel Hirscher ha dato tutto quello che aveva, anche se avrebbe potuto fare meglio nella parte finale. Grande manche per il russo Alexander Khoroshilov, preciso e sempre molto elegante nella conduzione della propria azione, che è riuscito a tornare ad un buon livello. Anche il francese Julien Lizeroux, classe 1979, è stato autore di una manche sorprendente, concludendo a soli 90 centesimi dal podio.
Stefano Gross ha svolto una discreta prova nel complesso, ma ha subito il tratto in corrispondenza del muro, dove ha allargato eccessivamente le linee sul palo, perdendo velocità e tempo ma è riuscito comunque a giungere quinto. Degne di nota sono state le belle prove del giovane austriaco Manuel Feller e del giapponese Naoki Yuasa. Felix Neureuther ha inforcato nuovamente, confermando di attraversare una fase della sua carriera piuttosto discontinua. Riguardo i nostri atleti, Manfred Moelgg si è preso la 12° posizione, riscattando solo parzialmente una deludente prima manche. Buona la prestazione di Tommaso Sala, 20 che non ha commesso errori, ma forse ha tenuto troppo nel finale dove bisognava mollare gli sci. Giuliano Razzoli ha mostrato un atteggiamento più aggressivo rispetto alla prima manche, velocizzando maggiormente i passaggi fra un palo e l’altro e risultando più efficace nell’azione conquistando il 22° posto al termine della gara. L’altro italiano, Patrick Thaler, è uscito poco dopo le prime porte.
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