[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Tutto pronto ad Are, in Svezia, per l’ultima gara dei Mondiali di sci alpino 2019. La manifestazione iridata si concluderà con lo slalom maschile, dove saranno tre gli azzurri certi di partecipare con l’incognita del febbricitante Manfred Moelgg: ancora in dubbio la sua presenza o meno al cancelletto.
Il giovanissimo Alex Vinatzer, che un bronzo al collo già l’ha ottenuto nel Team Event, commenta così l’attesa prima dello slalom: “Dopo la medaglia nel Team Event, abbiamo sciato per tre giorni nello slalom. Le condizioni non erano mai le stesse. Speriamo diventi un po’ più freddo, così la neve indurisce un po’, perché a me non piace molto la neve completamente molle com’era in questi giorni. Gli allenamenti sono andati bene. Lo scorso anno alle Olimpiadi la convocazione è arrivata un po’ dal nulla, mentre quest’anno sapevo di essere in corsa per un posto per i Mondiali e quindi c’è la consapevolezza di poter fare una bella gara domenica.
“Sono migliorato molto, quest’anno, e cercherò di dimostrarlo in gara. Sono cresciuto – prosegue Vinatzer – tecnicamente e anche mentalmente. Non ho ancora l’esperienza dei miei compagni, ma sto crescendo. Conosco abbastanza la pista perché ci ho fatto i Mondiali junior due anni fa: è una pista abbastanza facile sulla quale bisogna attaccare dall’inizio alla fine“.
Giuliano Razzoli dopo le tante problematiche legate alle sue condizioni fisiche ammette: “La strada per arrivare a questi Mondiali è stata lunga e piuttosto complicata, in particolar modo l’anno scorso e all’inizio di questa stagione. Però ci ho sempre creduto e sono riuscito ad accorciare il periodo. Sono ripartito già lo scorso anno con le gare di Coppa Europa, poi ho proseguito quest’anno. La forma fisica e la perfomance tecnica sono cominciate a salire e sono arrivati i risultati più importanti, fino ad arrivare a Madonna di Campiglio, quando ho capito che la strada intrapresa era quella giusta. Sapevo di non stare bene, da anni, e però mi sono detto che finché non avrei potuto allenarmi bene ed essere al cento per cento della forma, non potevo neppure valutare se fosse arrivato per me il momento di smettere”.
Essere penalizzato dai pettorali di partenza per lui non è stato semplice: “Partendo molto indietro, con pettorali alti, ho dovuto anche fare un po’ di conti: qualche volta ho cercato di fare la gara al massimo, come ad Adelboden e Schladming, e sono uscito. Altre volte ho portato a casa il risultato che mi serviva per migliorare nell’ordine di partenza. Qui invece bisogna giocarsela a tutta, su questa pista abbastanza facile, dove non ci sarà grande selezione”.
Infine, Stefano Gross è alla ricerca di un risultato di prestigio che sia in grado di riscattarne una stagione piuttosto problematica: “E’ la stagione per me più difficile da quando faccio Coppa del mondo. Dopo l’infortunio ho dovuto tribolare molto, fino ad adesso. Da un paio di settimane va un po’ meglio e riesco ad allenarmi e questo mi dà un po’ di fiducia. Avevo anche perso il piacere di sciare. Ho fatto tantissima fisioterapia e Luca Caselli mi ha aiutato molto a disputare la stagione. Probabilmente, senza di lui avrei rinunciato e avrei rimandato tutto all’anno prossimo. Non sono al 100% ma ci provo. Certo non è facile perché il livello è altissimo e io non sono il tipo che si acconteta del nono o del decimo posto che ho fatto quest’anno. Sono sette anni che sono nel primo gruppo ed è difficile mandare giù i decimi posti, però devo anche essere obiettivo e continuare ad allenarmi per ritrovare il piacere della sciata”.