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Henrik Kristoffersen ha trionfato nello slalom speciale di Adelboden, valido per la Coppa del Mondo di sci alpino 2016/17, con il tempo complessivo di 1:54.87. Il fuoriclasse norvegese ha dimostrato ancora una volta di appartenere ad un’altra categoria. Secondo è arrivato il nostro Manfred Moelgg, distaccato di un secondo e 83 centesimi. L’azzurro è stato autore di una grande prestazione. Terzo podio stagionale per lui. Sul terzo gradino del podio è salito Marcel Hirscher, con un ritardo di 2 secondo e 19 centesimi.
La prima manche è stata tracciata dall’allenatore della squadra russa, in modo piuttosto tecnico. La distanza media tra i paletti è stata di 8/9 metri, tale da creare delle figure molto strette. Il muro finale si è rivelato il punto più complesso della discesa. Ma la gara non ha avuto uno svolgimento completamente regolare. Un fitto banco di nebbia, salito dal fondo della valle, ha avvolto completamente il percorso di gara dopo pochi minuti dall’inizio. Solo gli atleti scesi con i primi cinque numeri hanno potuto trarre giovamento da buone condizioni meteorologiche, eseguendo delle prestazioni non alterate da circostanze esterne. Tutti gli altri hanno incontrato delle grandi difficoltà, subendo dei distacchi consistenti. Il migliore della manche è stato Henrik Kristoffersen. Il giovane talento norvegese ha sciato in modo eccezionale, facendo pochi calcoli ed attaccando in ogni punto del pendio. Alle sue spalle è arrivato il nostro Manfred Moelgg, confermando il suo ottimo stato di forma. L’azzurro ha gareggiato proprio nel mentre il banco di nebbia si apprestava a coprire il tracciato, ma è stato abile a non rallentare la propria azione e a rimanere lucido fino al traguardo, perdendo soli 38 centesimi da Kristoffersen. Terzo, Felix Neureuther. Il tedesco ha controllato eccessivamente la propria sciata sul muro finale, perdendo qualche centesimo di troppo. Alexander Khoroshilov è stato abile a limitare i danni dovuti alla scarsa visibilità e a sfruttare la tracciatura realizzata dal proprio allenatore, piazzandosi quarto ad un secondo e 38 centesimi di ritardo. Anche Andre Myhrer e Marcel Hirscher sono riusciti a non compromettere in modo definitivo la propria prestazione, contenendo il proprio distacco non oltre il secondo e 60 centesimi e risultando, rispettivamente, quinto e sesto. Per quanto riguarda gli italiani, Stefano Gross è uscito dalla gara. Mentre si apprestava a chiudere l’uscita da una doppia, nella parte alta del tracciato, ha inforcato nettamente un paletto. Patrick Thaler è arrivato quindicesimo, a 3 secondi e 06 centesimi. Giuliano Razzoli si è piazzato 22esimo, con un ritardo di 3 secondi e 54 centesimi. Tonetti e Sala sono usciti. Gli altri non sono rientrati fra i trenta.
La tracciatura della seconda manche è stata disegnata dall’allenatore della squadra norvegese, il quale ha cercato di esaltare le caratteristiche del proprio atleta di punta, Kristoffersen. Quindi, ha concepito il percorso di gara in modo più rotondo, con una serie di curve molto dinamiche. L’ingresso sul muro e le porte successive sono rimaste, come nella prima manche, le parti più tecniche della gara. La visibilità è migliorata nettamente rispetto alla prima manche, anche se nel finale si è nuovamente formato uno strato di intensa foschia nella parte alta. Henrik Kristoffersen ha dimostrato di essere il migliore. La sua sciata così fluida ed agile non subito le difficoltà oggettive del terreno. Manfred Moelgg nulla ha potuto nei confronti del norvegese, pur eseguendo una seconda manche straordinaria e non sbagliano praticamente nulla. Marcel Hirscher ha sfogato la frustrazione per quanto accaduto nella prima manche, compiendo una discesa perfetta con linee mozzafiato sui paletti e lasciando alle sue spalle Felix Neureuther e Andre Myhrer . Alexis Pinturault, decimo nella prima manche, si è fatto valere anche in questa specialità, guadagnando punti fondamentali in chiave classifica finale di Coppa del Mondo e terminando fra i primi dieci. Da sottolineare le buone prove del norvegese Jonathan Nordbotten, del britannico Dave Ryding e del giovane talento austriaco, Marco Schwarz. Riguardo gli atleti della nazionale italiana, discreta la gara di Patrick Thaler. L’altoatesino ha sciato tecnicamente in modo impeccabile, ma ha rallentato troppo sul muro finale lasciando qualche preziosi centesimi. 17esimo al termine. Non eccezionale, invece, la prestazione di Giuliano Razzoli. Le precarie condizioni fisiche, dovute ai gravi infortuni subiti lo scorso anno, ancora non gli permettono di competere al meglio. Ha concluso 28esimo.