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“È veramente incredibile, non ci credevo perché con il 69 era un’impresa, ma qui a Campiglio hanno preparato una pista fantastica. Stavo sciando bene, in Coppa Europa sono andato sul podio, e dietro c’è tanto lavoro, sono stati tre anni difficili, è stata dura ed è bello essere qui”. Questa tutta la felicità di Giuliano Razzoli che ha chiuso al quinto posto lo slalom di Madonna di Campiglio partendo con il pettorale numero 69. “Era difficile con un numero alto, ma ci ho sempre creduto – ha proseguito l’azzurro ai microfoni della Fisi non trattenendo l’emozione – Gli amici ci credevano, io sapevo che stando bene fisicamente potevo tornare come tre anni fa. Adesso sono qua, sto ritornando, la strada è ancora lunga, ma questa soddisfazione per me è enorme, ho dato tutto per arrivare fin qua. Ho avuto una bellissima carriera ma anche tanti infortuni che non mi hanno permesso di restare al top”.
Razzoli si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa. “Non è un podio, né una vittoria, ma vale tanto. Io mi sono fatto male nel momento migliore della mia carriera, ho lascato per strada vittorie e podi, ma forse non avrei mai goduto per una giornata del genere. Sono un campione olimpico e quando smetterò lo deciderò io, non gli altri”.