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“Sono contento delle tre medaglie, sono stati fortissimi gli atleti e il bilancio è positivo. Sono però rimasto veramente deluso dalle condizioni della pista nella discesa maschile e in quella femminile. La discesa è stata accorciata ed è durata un minuto, praticamente quanto lo slalom. Gli atleti sono qui a giocarsi le medaglie, per loro è il momento clou della stagione, presentarsi con queste piste a un Mondiale lascia a desiderare”. Questo il bilancio del direttore sportivo della Nazionale di sci alpino, Massimo Rinaldi, al termine dei Mondiali di Are, in Svezia, che hanno visto l’Italia conquistare tre medaglie: una d’oro, una d’argento e una di bronzo.
“Sicuramente mi aspettavo la medaglia della discesa, sia maschile che femminile, e del gigante femminile – ha sottolineato il ds ai microfoni della Fisi – Ci è mancata per condizioni meteo e di organizzazione la medaglia della discesa maschile e io quella di Paris la volevo fortemente perché era l’uomo più in forma del momento. Per quanto riguarda le donne, lo hanno detto le atlete: non hanno affrontato la discesa con la cattiveria che ci voleva quel giorno. Era una discesa accorciata, probabilmente è stato un fattore determinante anche quello, e loro non si sono sentite subito in gara. Un po’ mi dispiace, è ovvio, forse la medaglia di Sofia Goggia poteva arrivare”.
In questi Mondiali si è rimarcata la differenza tra la discipline veloci e quelle tecniche dove l’Italia fa più fatica: “Adesso finiamo i Mondiali, prendiamoci qualche giorno di pausa perché altrimenti rischi di prendere la strada sbagliata – ha dichiarato Rinaldi – Poi ci metteremo al tavolino e ne discuteremo. Allenatori bravi ne abbiamo, vedremo di fare lo staff migliore per dare il meglio ai ragazzi”.
Infine c’è stata la grande gioia del team event con la medaglia di bronzo conquistata a sorpresa: “Abbiamo lavorato tanto sul team event in questi tre anni, c’è stato un ricambio, i giovani si sono fatti notare e finalmente è arrivata questa medaglia“, ha concluso il ds.