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Se a Sofia Goggia manca ancora la vittoria in Coppa del Mondo di Sci Alpino, a Cortina l’azzurra ha eguagliato un mostro sacro come Deborah Compagnoni per il numero di podi in una stagione sola: nove. la bergamasca ha chiuso al secondo posto nel superG di Cortina d’Ampezzo dietro ad un’incontenibile Ilka Stuhec, bravissima a sfruttare le parti scorrevoli, su tutte quella finale dopo il Rumerlo. Terzo posto per una ritrovata Anna Veith, al primo podio dopo il lungo stop dovuto all’infortunio al ginocchio dell’ottobre 2015. Tanta paura per Lara Gut, uscita quando altamente in testa, che ha preso una brutta botta al braccio, ma le ultime notizie sono confortanti a riguardo. Brutte notzie per l’elvetica sono però arrivate per la lotta alla generale, poiché con il 31 Mikaela Shiffrin ha puntato in alto e chiuso in quarta posizione.
Dopo le critiche per le scelte della FIS di semplificare la pista storica dell’Olimpia delle Tofane già arrivate dopo la discesa libera, la tracciatura del SuperG non ha fatto che confermare il trend: poche curve, tutte facili, ed un finale fotocopia della discesa. Su una pista resa dunque più facile anche lo spettacolo ne ha risentito, poiché il tracciato dell’allenatore di Lindsey Vonn ha presentato addirittura tre curve in meno dell’anno scorso.
La prima ad aprire le danze è stata la slovena Stuhec, che ha subito confermato quanto mostrato dalla ricognizione e fatto valere le doti di scorrevolezza in alto e, soprattutto, nella parte finale. Grazie ad una prova pulita anche nella seppur semplice parte tecnica centrale, la leader della coppa di discesa ha dominato l’inizio della gara. La prima azzurra a confrontarsi con la prova della ragazza di Maribor è stata Federica Brignone, la cui prova è stata buona a livello tecnico, ma penalizzata dai lunghi tratti di scorrimento ha chiuso in 15a posizione.
La prima risposta è arrivata dal pettorale rosso Lara Gut: l’elvetica ha pennellato le porte tra la delta e la grande curva arrivando al Rumerlo con 7 decimi di vantaggio. Sul dosso storico della parte bassa, proprio sotto l’intermedio, la svizzera ha tagliato la traiettoria rimanendo incastrata nella porta con il braccio uscendo fuori dalla tracciatura. Purtroppo l’impatto non è stato senza conseguenze e le urla della ticinese non hanno lasciato presagire nulla di buono.
La riprova della bontà della prova della Stuhec è arrivata quando la Vonn ha preso il via poco più tardi: l’americana è apparsa tentennante, forse anche un po’ spaventata all’ingresso della curva delta dove è finita nelle reti sia in prova che in gara di discesa, ma da lì in poi non è più riuscita a ritrovare un atteggiamento d’attacco. Linee titubanti, curve molto lunghe e aggrappate agli spigoli non hanno portato l’americana minimamente vicina alla rivale slovena, nonostante la tracciatura del proprio coach. La vincitrice di Garmisch ha quindi chiuso in 12a posizione.
Discorso simile alla Brignone anche per Elena Curtoni, specialista della disciplina, che ha sciato all’attacco, pennellando le curve della parte centrale, ma subendo sia in alto, che soprattutto dopo il Rumerlo, chiudendo comunque per la terza volta su tre tra le prime 10, in 8a posizione. Stesso discorso per Francesca Marsaglia, mai in lizza per un piazzamento importante a causa di una parte alta che l’ha vista già troppo staccata dalla Stuhec: 22a posizione finale per lei. Mentre troppi errori hanno condizionato la prova di Hanna Schnarf, uscita lenta dallo Scarpadon troppo lenta per il lungo tratto di scorrimento finale.
Dopo l’uscita della Gut e la parte alta della Vonn, la prima a far rivedere luce verde è stata una Viktoria Rebensburg che però non è riuscita ad imporre un passo importante nel finale, chiudendo anche alle spalle di una ritrovata Anna Veith: l’austriaca scesa con il 4 e la cui prova era stata inizialmente sottovalutata, poiché 7 decimi più lenta di quella della Stuhec, accumulati come per tutte nella parte dopo il Rumerlo.
Quando con il 20 è stata la volta di Sofia Goggia, dopo il secondo posto di ieri, il parterre si è fatto rumoroso come non mai, accompagnando la bergamasca fin sul traguardo nella speranza che potesse arrivare la prima vittoria in carriera: con una linea diretta ma perfettamente controllata, l’azzurra ha attaccato la curva delta come nessun’altra e poi continuato a guadagnare lungo tutta la parte tecnica. Con la luce verde anche all’uscita del Rumerlo, la Goggia ha commesso l’unico errore proprio in uscita dall’alleggerimento, perdendo quei centesimi che l’hanno costretta ancora una volta al secondo posto. Per l’azzurra è il nono podio stagionale in quattro discipline diverse, ma l’appuntamento con la vittoria è rimandato, speriamo a presto.
Luce verde al Rumerlo anche per Mikaela Shiffrin, che come detto ha tagliato il traguardo in quarta posizione: per lei intermedi migliori della Stuhec dopo la parte centrale e dopo il Rumerlo, prima di perdere tanto tempo nell’ultimo tratto e chiudere ai piedi del podio.
Dalle retrovie ha confermato l’amore per la pista di Cortina Verena Stuffer, che dopo l’ottima top 10 di ieri, oggi ha trovato un 17o posto anche in superG, partendo con il 48! A punti anche Marta Bassino, 23a, grazie, anche lei, ad un’ottima parte centrale.