Ci siamo, dopo le due prove andate anche discretamente bene Sofia Goggia è pronta a tornare ufficialmente alle competizioni. A circa 8 mesi dall’ennesimo brutto infortunio della sua carriera, la campionessa azzurra questo fine settimana sarà impegnata a Beaver Creek nella prima discesa di Coppa del Mondo. Un obiettivo che si era prefissata nelle scorse settimane e che è stato raggiunto. Il massimo circuito internazionale torna sulle nevi della località del Colorado, negli Stati Uniti, a distanza di 11 anni dall’ultima volta in cui le donne hanno gareggiato sulla Birds of Prey e rivedremo in pista sia Sofia che Lindsey Vonn, amiche e rivali allo stesso tempo.
“Ho odiato il comunicato della Fisi, quando ero in ospedale. Scrissero che sarei tornata più forte. Non sapevo se fosse una prospettiva realistica”, ammette in un’intervista al Corriere della Sera. “In questi mesi – racconta – non sono mai andata a correre al di fuori di un campo di atletica. Quando mi alleno non porto mai le chiavi di casa: pesano. Non avendole, scavalco il cancello e salto da un metro e mezzo. Ma con la piastra non me la sentivo: mi calavo strisciando e saltavo da mezzo metro. Sono andata a correre 23 giorni dopo la rimozione, ho guardato giù, ho saltato senza pensarci. Togliere la piastra mi ha legittimato ad essere di nuovo quella di prima”.
“GOGGIA NON PUO’ ESSERE UN OUTSIDER”
“Sofia Goggia non può più essere un outsider – continua – Nella mia carriera mi sono definita un’ottima ladra perché ho rubato atteggiamenti, più che imitato. L’ho fatto per adattarli a me e provarmi in situazioni simili: c’è sempre da imparare e le ragazze giovani forniscono spunti interessanti. Purtroppo ho un fisico logorato dagli infortuni. Ma se penso a quanto poco ho sciato nella mia vita, mi ritengo una ragazza del 2002. Nella Coppa del Mondo ho 180 gare, con una media di un podio ogni tre o quattro. E in discesa le cifre sono migliori. Insomma, sono una sciatrice ma non sono una che ha sciato tanto”.