La slovena Ilka Stuhec si è aggiudicata la discesa libera di Val d’Isere, valevole per la Coppa del Mondo di sci alpino 2016/17, facendo segnare il tempo di 1:46.14. Cornelia Huetter ha conquistato la seconda posizione, distaccata di 28 centesimi. Sul terzo gradino del podio è salita la nostra Sofia Goggia, con un ritardo di 32 centesimi. Per la campionessa bergamasca si tratta del sesto podio consecutivo in otto gare disputate. Inoltre, questo risultato le consente di consolidare la seconda posizione in classifica mondiale, per l’uscita di Lara Gut.
Sofia Goggia ha sofferto la fase di scorrevolezza iniziale del percorso di gara, come prevedibile. Ma è stata perfetta nell’esecuzione dei passaggi più tecnici della discesa. Le sta mancando soltanto la vittoria. Un risultato che arriverà molto presto visto lo stato di forma in cui si trova. Per quanto riguarda le altre atlete azzurre, le prestazioni sono state quasi tutte di livello. Nadia Fanchini si è piazzata in quarta posizione. Quest’ultima, negli intermedi registrati nella parte centrale della gara, ha addirittura fatto registrare qualche centesimo di vantaggio sulla Stuhec. Tuttavia, qualche piccola sbavatura commessa nelle curve che portano all’arrivo, ed una velocità non eccessiva, le hanno impedito di prendersi il podio. Johanna Schanrf ha condotto un ottima gara ed ha concluso in quinta posizione, a soli 15 centesimi dal podio. Ha sciato in modo aggressivo e senza commettere grandi sbavature. Anche lei, come d’altronde tutte le atlete azzurre, ha subito il tratto iniziale di scorrevolezza. Grande prova di Elena Fanchini, arrivata sesta. Prestazioni più opache per Elena Curtoni e Francesca Marsaglia, rispettivamente, 18esima e 19esima.
La storica Oreiller-Killy è una pista che si adatta perfettamente alle caratteristiche delle discipline veloci femminili. La parte alta del tracciato si distingue per una picchiata che conduce ad un lungo falsopiano, scandito da una serie di curve lunghe e tre salti. Si tratta di una fase della discesa che esalta le doti di scorrevolezza delle atlete. Dalla metà del percorso di gara fino alla sua conclusione, il pendio si fa più tecnico, con curve veloci e muri da affrontare con grande attenzione. Si parte da una quota di 2408mt e si arriva a 1810mt. Le condizioni odierne del manto nevoso sono risultate buone, tranne la parte alta della discesa, dove le temperature molto basse della notte hanno creato un fondo duro e a tratti ghiacciato.