Ilka Stuhec si ripete e con il tempo di 1:24.95 centra il secondo successo in carriera portandosi a casa la discesa libera di Lake Louise, località canadese ormai divenuta una delle classiche della Coppa del Mondo di sci femminile. Distanziata di soli undici centesimi troviamo Lara Gut la quale, dopo la delusione del quarto posto di ieri, si riscatta con un’ottima prova, sporcata solo da un paio di imprecisioni. Terza la rumena, naturalizzata ungherese, Edit Miklos distanziata di soli quarantatré centesimi. Discreta la prova della squadra italiana, che piazza come migliore Nadia Fanchini all’8° posto.
Dopo aver abbassato la partenza di un centinaio di metri per la presenza di nebbia nella parte superiore del tracciato, la gara ha preso il via sotto un pallido sole che è andato via via scomparendo fornendo un discreto vantaggio alle prime atlete a scendere. A sfruttare la situazione ci ha pensato Ilka Stuhec che, con il suo pettorale quattro, ha piazzato una manche perfetta con linee pulite, precise e una scorrevolezza da manuale contro cui nulla han potuto né Lara Gut, vincitrice della Coppa del Mondo nella stagione passata e con un disperato bisogno di punti dopo il passo falso di Killington, né Edit Miklos, altra atleta del circuito molto scorrevole. Ottime anche le prove della svizzera Corinne Suter, quarta (+0.54) e la svedese Kajsa Kling, ieri sul podio (+0.73).
La prestazione delle italiane è stata discreta: migliore azzurra Nadia Fanchini, ottava (+1.27), quarta nella scorsa stagione sulla stessa pista e decima Johanna Schnarf (+1.35) a conferma dei buoni risultati nelle prove. Non brilla come ieri Sofia Goggia che, sfavorita da condizioni di visibilità non ottimali durante la sua discesa, conclude solo dodicesima (+1.45) e non ripete lo spettacolare podio di ieri.
Come spesso accade in questa località dell’Alberta, il meteo diventa una variabile importante ai fini del risultato. Infatti, con il susseguirsi delle atlete la visibilità è andata via via peggiorando: il cielo si è annuvolato e la luce sul tracciato si è ridotta, rendendo sempre più difficile individuare le sconnessioni che caratterizzano la Men’s Olympics di Lake Louise. Ne è riprova il fatto che nelle prime sette posizioni non vi è nessun atleta con un pettorale più alto del 9, mentre nelle prime 15 solo la talentuosa Mikaela Shiffrin è riuscita ad inserirsi con un pettorale più alto del 19.