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“Era bellissimo e speciale. Un mese fa la morte di mio fratello sembrava irreale, adesso invece l’incredulità si è fatta concreta e dolorosa. Oggi il lutto lo sento di più”. Deborah Compagnoni torna a parlare a distanza di un mese dalla morte del fratello minore Jacopo, travolto da una valanga sulle montagne della Valtellina. Un dolore “straziante” che ha colpito la famiglia della tre volte campionessa olimpica di sci, che da poco è tornata a casa a Santa Caterina Valfurva.
“Darsi spiegazioni, come si fa? – aggiunge Deborah in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ – Io credo nel destino. Quando deve accadere, accade. Mi piace pensare così perché mi aiuta a vivere meglio. Provo a essere forte, a tenere su i miei. Jacopo aveva un’energia stupenda, conosceva la montagna a menadito, non si può dire che abbia commesso alcun errore. È andata così. Certo, per chi resta, è straziante”.
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