Niels Hintermann si è aggiudicato a sorpresa la Combinata di Wengen, valida per la Coppa del Mondo di sci alpino 2016/17, fermando il cronometro sul tempo complessivo di 2:26.58. Seconda posizione per il francese Maxence Muzaton, distaccato di 26 centesimi. L’austriaco Frederic Berthold ha raggiunto il terzo gradino del podio, con un ritardo di 35 centesimi. E’ stata una gara rocambolesca, dove le continue mutazioni dello stato del manto nevoso hanno determinato un capovolgimento dei valori in campo. In particolare, nel corso della discesa libera, tutti gli specialisti sono stati rallentati sensibilmente dalle particolari condizioni della neve.
Si è partiti con la prima manche di slalom speciale, sotto una fitta nevicata e con una visibilità non ottimale. Max Carca, allenatore della squadra italiana, è stato designato a tracciare il percorso di gara. Questi, soprattutto dal punto di vista della distanza fra i paletti e dei cambi di direzione, ha concepito un disegno regolare. Tuttavia, non ha mancato di inserire una serie di figure tecniche.
La celebre pista di Wengen rimane una delle più complesse del circuito di Coppa del Mondo, per la presenza di due muri estremamente ripidi e per la difficile compressione situata prima dell’arrivo. Le condizioni odierne del manto nevoso si sono distinte per la presenza di grandi lastroni di ghiaccio nella parte alta e per il formarsi di accumuli di neve fresca in diverse parti del percorso di gara. Lo svizzero Justin Murisier ha fatto registrare il miglior tempo di manche, eseguendo una prova senza errori. Stefan Hadalin ha sorprendentemente raggiunto la seconda posizione, distaccato di soli 17 centesimi. Il giovane slalomista sloveno ha compiuto una prova impeccabile, molto aggressiva e con linee estremamente ravvicinate sul palo. Terzo tempo per Victor Muffat Jeandet, a 20 centesimi. Alexis Pinturault è arrivato quarto. Il fuoriclasse transalpino, vincitore della combinata di Santa Caterina di Valfurva, ha disputato una gara senza commettere grandi errori. Alla fine ha perso 57 centesimi da Murisier. Quinto tempo per lo slovacco Adam Zampa. Bella la prova dello svizzero Carlo Janca, settimo a un secondo e 51 centesimi (primo fra i discesisti). Dodicesimo tempo, invece, per il norvegese Aleksander Kilde, a un secondo e 84. Il discesista scandinavo, terzo nell’ultima combinata di Santa Caterina, non ha sfigurato ed è riuscito a contenere il distacco in limiti accettabili. 19esima posizione, a due secondi e 92, per il connazionale Kjetil Jansrud. 14esimo Ivica Kostelic. Gara di addio per la leggenda dello sci croato.
Pessima la prova della squadra italiana. Dominik Paris è uscito dai primi trenta, accumulando un ritardo di quasi quattro secondi da Murisier. L’altoatesino ha subito eccessivamente le parti tecniche del tracciato, mostrando la sua scarsa confidenza nelle rapide manovre fra i pali stretti. Grande rammarico per la prestazione di Peter Fill. Il campione di Bressanone stava per completare una manche eccezionale, probabilmente la sua migliore di sempre in slalom. Ma in prossimità dell’arrivo è arretrato eccessivamente, fino a perdere il controllo degli sci ed uscendo dal percorso di gara. I suoi intermedi, fino a quel momento, erano risultati più che buoni. Riccardo Tonetti, invece, ha inforcato nella parte alta del pendio. Fuori anche Emanuele Buzzi. Gli unici che hanno ottenuto dei risultati degni di nota sono stati Mattia Casse e Paolo Pangrazzi, rispettivamente, 25esimo e 26esimo.
La seconda manche di discesa libera si è disputata sulla storica Lauberhorn, ma si è deciso di ridimensionare sensibilmente il percorso di gara, partendo sotto il celebre passaggio della Minsch-Kante a causa della formazione di cumuli di neve fresca nella parte alta. Una condizione che si è diffusa man mano in tutto il percorso di gara, compromettendo le prestazione dei migliori atleti e stravolgendo la classifica finale. Chi ha beneficiato di questa situazione è stato lo svizzero Niels Hintermann, sceso con il pettorale 51 nella prima manche. Probabilmente aiutato da un sensibile miglioramento della condizione della neve nel momento della sua discesa, è stato il più veloce. Stesso destino per il francese Maxence Muzaton e l’austriaco Frederic Berthold. Tutti i favoriti, soprattutto i discesisti hanno accumulato dei gravi ritardi. In primis i norvegesi: Aleksander Kilde, uno dei papabili per la vittoria finale, non è andato oltre l’ottava posizione; Kjetil Jansrud ha accumulato un notevole ritardo nei diversi settori del percorso di gara pur sciando senza errori. In conclusione, undicesimo. Carlo Janca è addirittura arrivato diciannovesimo. Alexis Pinturault 20esimo. Discreta la prova di Mattia Casse e Paolo Pangrazzi. Gli unici due azzurri rimasti in gara nonostante abbiano subito anche loro le condizioni della neve la propria azione hanno terminato, rispettivamente, 14esimo e 13esimo.