La vittoria nel parallelo a squadre dei Mondiali di sci alpino 2025 di Saalbach ha regalato all’Italia la prima medaglia d’oro della rassegna, un titolo alla vigilia insperato ma che il quartetto azzurro ha conquistato con grande merito, battendo in serie nazionali più quotate come Francia, Svezia e infine Svizzera in finale. Oltre al successo iridato, il team event ha regalato all’Italia anche una grande consapevolezza nei propri mezzi, che fin qui era mancata negli ultimi mesi. Questo oro potrà essere un trampolino di lancio anche a livello individuale per i nostri atleti, da cui è lecito attendersi qualcosa in più.
Il primo nome in questo caso è quello di Filippo Della Vite, da anni considerato come il futuro dello sci azzurro insieme al coetaneo Giovanni Franzoni ma che fin qui ha faticato ad affermarsi, frenato anche da qualche problema fisico. Il bresciano di talento ne ha da vendere, e nelle prossime stagioni ci si aspetta che riesca a manifestarlo in Coppa del Mondo. Chi invece è arrivata ai Mondiali in sordina è Giorgia Collomb, 18 anni compiuti lo scorso 17 ottobre, e rappresentante più giovane della delegazione azzurra. Da anni considerata come la nuova speranza dello sci femminile italiano, le va dato il tempo di crescere e sbagliare, ma il futuro è dalla sua. Le vittorie di oggi, pur in una disciplina atipica come il parallelo, ai danni di due atlete scafate come Estelle Alphand e soprattutto Wendy Holdener non fanno che confermare il suo grande talento.
Giorgia Collomb, campionessa olimpica giovanile e speranza azzurra
La nativa di La Thuile non è nuova a risultati simili. Lo scorso febbraio infatti Collomb si è laureata campionessa olimpica in slalom gigante a livello giovanile a Gangwon, in Corea del Sud. Non è stata però l’unica medaglia della rassegna, che le ha regalato anche l’argento in super combinata e il bronzo nello slalom, un bottino di assoluto valore che ha confermato il suo status di stellina in ascesa. In questa stagione è arrivato l’esordio in Coppa del Mondo nel gigante inaugurale di Sölden, dove non ha però centrato la qualificazione alla seconda manche. I primi punti li ha ottenuti a cavallo tra novembre e dicembre a Killington, dove ha chiuso 19esima in slalom gigante e 16esima in slalom, risultati già di alto livello se parliamo di una neo 18enne.
Quelli sulle nevi statunitensi sono finora gli unici risultati della valdostana classe 2006, che non è ancora riuscita a replicare e a qualificarsi ad un’altra seconda manche. Pesa ovviamente il pettorale di partenza molto alto, che rende complicato centrare l’accesso nelle trenta; per questo sono importanti i punti Fis, che consentirebbero di migliorare il numero di partenza al cancelletto: in questo senso sono preziosi i risultati ottenuti nei circuiti minori e nel campionato italiano, dove comunque Collomb si è già fatta valere (sesta in Coppa Europa a inizio dicembre nel gigante di Mayrhofen).
Nessuna fretta ovviamente, il talento c’è – come dimostrato oggi – e bisogna darle tutto il tempo necessario per metterlo in pratica senza bruciarsi. In slalom un’azzurra in grado di portare a casa risultati manca da tanto, troppo, tempo e Collomb ha tutte le carte in regola per spezzare questo tabù. Oggi intanto a 18 anni e 110 giorni è diventata la più giovane sciatrice italiana a conquistare una medaglia iridata, togliendo lo scettro a Isolde Kostner: se son rose fioriranno, come diceva Bennato.