Il primo sigillo di Mattia Casse. Il ritorno in Europa della Coppa del Mondo di sci alpino ci consegna subito una giornata indimenticabile per la squadra italiana e in particolare per l’atleta classe ’90 nativo di Moncalieri, che in Val Gardena arriva davanti a tutti nel secondo SupeG di questa stagione 2024/2025. Una vittoria che a suo modo entra dritta nella storia, perché il buon Mattia a 34 anni e 305 giorni diventa lo sciatore più anziano a ottenere il suo primo successo in Coppa del Mondo.
Lo ha fatto con una prova magistrale e ad altissima velocità sul tracciato con poche curve disegnato dall’allenatore norvegese Anderson, in una gara condizionata anche dal vento. E che gioia alzare al cielo per la prima volta le braccia consapevole di essere riuscito a salire sul gradino più alto del podio per un solo centesimo, quello che c’è tra lo sciatore azzurro e lo statunitense Jared Goldberg, il quale con il pettorale n°26 ha fatto tremare fino all’ultimo centimetro della sua prova i tanti appassionati italiani accorsi al traguardo. D’altronde le sensazioni erano di quelle positive sin dai giorni scorsi, quando Casse nelle due prove cronometrate si era piazzato rispettivamente in prima e seconda posizione. Certo, allenamenti o poco più che contano relativamente visto che ogni atleta li sfrutta in modo diverso, ma in ogni caso testimonianza di trovarsi a suo agio su questa neve.
IL TRIONFO SULLA SASLONG CHE SA DI DESTINO
E poi, alla fine, magari si trattava semplicemente di destino. Perché Mattia Casse fino a due anni fa addirittura non era mai riuscito a salire sul podio in Coppa del Mondo. Dove arrivò la svolta? Già, proprio sulla Saslong. In quella circostanza era una discesa, nella quale il piemontese riuscì a conquistare la terza piazza sul podio. Un risultato che ha rappresentato la svolta per lo sciatore azzurro, che da allora tra i top-3 ci era arrivato altre due volte prima di oggi. “E’ un risultato che arriva da lontano, in una carriera di alti e bassi. Lo sport è cambiato in questi anni, l’età si è allungata. Sto lavorando bene, mi sento un giovincello e finchè dura, avanti così”, ha dichiarato al termine della gara.
“NON HO MOLLATO, ANCHE SE CI SONO ANDATO VICINO”
Una carriera che, come quelle di tanti suoi colleghi, ha inevitabilmente dovuto fare i conti con i tremendi infortuni che sono all’ordine del giorno in questo sport: “Sono stato bravo a non mollare, anche se in un momento ero lì lì per farlo. Ma mi sono detto che sarei andato avanti alle mie condizioni, vale a dire dare precedenza alle mie sensazioni, al mio sentire. Negli ultimi anni si è formato un gruppo molto affiatato, una squadra unita. La mia è stata una carriera con diversi infortuni che mi hanno lasciato sette viti nelle mie articolazioni, tra entrambe le caviglie ed un ginocchio, oltre alla frattura alla spalla – riflette l’azzurro – Proprio qui in Val Gardena nel 2022 sono salito per la prima volta sul podio con il terzo posto in discesa. Oggi ho fatto una gara da numero uno ed è arrivato questo successo”.
E DOMANI LA DICESA
Una vittoria che arriva davanti al pubblico di casa, lì dove poco più di un anno fa era giunto l’ultimo trionfo azzurro ad opera di Dominik Paris in discesa. Quello del 35enne di Merano è un nome ricorrente, sia perché leader di quella squadra unita e che sta ottenendo buone prestazioni (anche con Scheider, oggi con Zazzi 11°, a Beaver Creek con il 4°posto di Franzoni), sia perché l’ultimo successo in Super-G per l’Italia era arrivato per mano sua ben cinque anni fa a Soldeu: “Essere performanti in Italia è sempre bello, ti da maggiore attenzione, è tutto ‘più’ rispetto ad altre località, anche se la vittoria è bella ovunque. E’ tutto molto emozionante e voglio godermi questo momento, ma domani c’è un’altra gara, in una stagione molto lunga” ha concluso Casse, che a questo punto non vede l’ora di puntare a rifarsi sabato nella discesa della Saslong che due anni fa gli diede la prima gioia.