Ieri mattina è arrivata la terribile notizia della morte di Matilde Lorenzi, la giovanissima sciatrice torinese che ad appena 19 anni è stata vittima di un incidente in allenamento in Val Senales che le è stato fatale. Interpellata da La Gazzetta dello Sport, la sorella Lucrezia, anch’ella sciatrice, ha parlato così di Matilde: “Era una ragazza molto determinata, coraggiosa, con una grande passione. Con un sacco di voglia di vivere, spensierata. Una persona super positiva, un gigante buono. Ci ha unito la vita, l’essere sorelle, poi lo sport, l’inseguire gli stessi obiettivi, è stato un di più. Ha cominciato a sciare seguendo me e nostro fratello Giosuè, ma non c’è mai stata competizione tra di noi”.
Un incidente che ha provocato in Lucrezia un mix di emozioni chiaramente negative, ma anche la consapevolezza di sentire sempre vicina Matilde: “Provo dalla paura alla rabbia per il fatto che questo sport possa avercela portata via. E dunque è molto difficile. Ma dall’altro lato devo essere forte, non posso pensare che sia andata via definitivamente. La sua anima è con me, con noi, ci darà la forza di andare avanti, non ci farà mai mancare il supporto”. Una tragedia da cui nasce la voglia di impegnarsi in prima persona per migliorare le condizioni di sicurezza degli sciatori: “Abbiamo tante idee, dobbiamo raccoglierle. Fuori dagli sci, mi aveva colpito quanto successe alla ragazza svizzera al mondiale di ciclismo (Muriel Furrer, morta a 19 anni per un incidente in gara). C’è una similitudine tra bici e sci, quando cadi lo fai sulle tue gambe e con poca protezione. Occorre fare molti progressi”, ha concluso Lucrezia Lorenzi.