
Lara Colturi - Foto Splash News / Shutterstock 2024 / IPA
L’Italia ci prova per Lara Colturi. La Federazione Italiana Sport Invernali sta provando in extremis a riportare sotto la sua bandiera la classe 2006 nata a Torino e naturalizzata albanese da maggio 2022. L’ostacolo è il nullaosta che la Federazione albanese dovrebbe concedere entro il primo maggio. Fino alla stagione appena conclusa, Colturi ha gareggiato in Coppa del mondo Mondiali con i colori dell’Albania salendo anche tre volte sul podio.
La trattativa è in corso con Federazione albanese, Comitato olimpico di Tirana e il Golden Team Ceccarelli, team di Colturi gestito da Daniela Ceccarelli, mamma e allenatrice di Lara, oltre che direttrice tecnica della Nazionale di sci alpino albanese. Secondo quanto riporta l’emittente albanese Top Channel TV, Daniela Ceccarelli avrebbe chiesto ufficialmente il nullaosta per tornare a gareggiare per l’Italia, ma il Comitato olimpico albanese non avrebbe ancora approvato il trasferimento. Documento che andrebbe inviato alla Fis entro il primo maggio. Se Colturi dovesse accordarsi con l’Italia ma non ricevere in tempo il nullaosta, sarebbe costretta a fermarsi per un anno. Ciò vorrebbe dire non solo saltare la stagione di Coppa del Mondo ma, soprattutto, i Giochi di Milano-Cortina. Stando sempre a quando riporta Top Channel TV la trattativa tra la famiglia Colturi e la federazione albanese sarebbe principalmente di tipo economico.
Cosa dice il regolamento Fis

L’Icr (International Ski and Snowboard Competition Rules) affronta questo specifico aspetto agli articoli 203.5.2 e 203.5.3, dove si legge: “Il Consiglio FIS si riserva il diritto, a sua assoluta discrezione, di concedere o di rifiutare di concedere, un cambio di licenza ove lo ritenga contrario allo spirito delle regole e nel miglior interesse della Fis, ma soprattutto che nel caso in cui non siano soddisfatti tutti i criteri richiesti per la modifica della registrazione della licenza, toccherà al richiedente dimostrare per iscritto l’esistenza di circostanze eccezionali, nell’interesse della Fis per concedere il cambiamento”. Dunque, nel caso in cui l’Albania dovesse rifiutare il nullaosta, si aprirebbe un contenzioso nel quale sarebbe il Consiglio Fis ad avere l’ultima parola. Ma i tempi stringono e mancano meno di due settimane