
Marius Lindvik - Foto James Patrick Cooper/ZUMA Press Wire/Shutterstock
La chiusura del salto con gli sci ai Mondiali di Trondheim 2025 con la squalifica degli atleti norvegesi che rischia di gettare delle pesanti ombre sulla regolarità delle ultime gare. Al termine della gara sul trampolino lungo Granaasen HS138, Marius Lindvik e Johann André Forfang sono infatti stati squalificati per manipolazione della tuta, sanzione che ha privato il primo di una medaglia d’argento che avrebbe fatto il paio con l’oro già in tasca dal trampolino normale. Ma andiamo per ordine. Lindvik ha appena saltato per penultimo e con un volo a 139,5 metri ha appena posto pesantemente la sua candidatura per la medaglia d’oro. Sarebbe un’impresa, che consentirebbe al norvegese di fare doppietta dopo l’oro nel trampolino normale e di diventare uno dei tre atleti della storia a conseguire il titolo iridato su tutti e tre i trampolini (normale, lungo e quello di volo vinto nel 2022 a Vikersund).
All’appello manca solo Domen Prevc, che nella prima serie ha sfoderato un salto eccezionale. Sembra difficile che possa ripetersi, e tutto il pubblico di casa è in visibilio, con la medaglia d’oro che sembra ad un passo per Lindvik. L’epilogo lascia però ammutolito il pubblico di Trondheim, con lo sloveno che fa addirittura meglio della prima serie atterrando a 140,5 metri per una medaglia d’oro straordinaria battendo Lindvik. Gli spettatori però ancora non sanno quello che sarebbe successo di lì a poco, ovvero della squalifica dei due atleti norvegesi che apre le porte per il podio anche al giapponese Ryoyu Kobayashi (Jan Hörl invece scala da bronzo ad argento).
I dubbi sulla regolarità della gara
Per dirla tutta, dei dubbi erano già stati sollevati nei giorni scorsi da diversi addetti ai lavori, ma alla fine il direttore di gara della Fis per il salto con gli sci, l’italiano Sandro Pertile, ha confermato l’accaduto ai microfoni di Eurosport: “Dopo il round finale abbiamo preso cinque tute e ci siamo accorti che non erano conformi alle regole; abbiamo trovato qualcosa all’interno delle cuciture“. Parole che non ammettono repliche, e lasciano intendere come quella dei norvegesi sia un’azione compiuta deliberatamente per avere dei vantaggi in maniera illecita. Ciò non può che far discutere e sollevare dubbi sulla sportività e correttezza da parte dei padroni di casa, che rischiano di macchiare così una rassegna di casa illuminata nelle altre due discipline da Johannes Høsflot Klæbo e da Jarl Magnus Riiber.

Salto con gli sci: la Fis apre un’investigazione sugli atleti norvegesi
L’accaduto rischia di avere degli strascichi non da poco, e al riguardo la risposta della Fis non si è fatta attendere. L’organizzazione internazionale infatti ha annunciato di aver aperto un’investigazione su quanto fatto dalla Norvegia, e ciò rischia di non fermarsi soltanto al salto con gli sci. Sotto la lente di ingrandimento potrebbero finire infatti anche le gare di combinata nordica, dal momento che nella gara a squadre maschile Jørgen Graabak è stato squalificato per tuta irregolare, privando così dell’oro la Norvegia (il suo salto è stato annullato e gli scandinavi alla fine si sono aggiudicati il bronzo). A loro peraltro si aggiunge anche Kristoffer Eriksen Sundal, anche lui norvegese e anche lui squalificato ma al termine della prima serie di salti.
Questo quanto si legge sul comunicato della Fis: “Lindvik e Forfang sono stati squalificati in seguito a un’ispezione delle loro tute da salto, che non erano conformi alle regole sull’attrezzatura. L’Ufficio Etica e Conformità indipendente della FIS sta ora indagando su un sospetto di manipolazione illegale dell’attrezzatura da parte della squadra norvegese. Nel caso di Graabak, la Giuria ha deciso di squalificarlo citando anche una violazione delle regole di equipaggiamento della competizione, ma relativa ai suoi attacchi. L’Ufficio Etica e Conformità indipendente della FIS sta ora indagando sulle circostanze della presentazione dell’attrezzatura per il controllo“.
Salto con gli sci: le reazioni in casa norvegese
Chiamati a delle spiegazioni, i rappresentati del salto norvegese hanno avuto reazioni diametralmente opposte. Il direttore sportivo del salto norvegese, Jan-Erik Aalbu, ha fatto mea culpa assumendosi le sue responsabilità: “Abbiamo imbrogliato, è una cosa che non possiamo accettare e nei prossimi giorni dovremo dare molte risposte. Accogliamo con favore l’indagine della Fis, durante la notte abbiamo fatto tutto il possibile per chiarire l’accaduto. Lo staff di supporto ha spiegato di aver inserito un filo di rinforzo a Forfang e Lindvik per conferire alla tuta un aiuto in fase di volo: sapevamo che era contrario alle regole ma eravamo convinti che non sarebbe stato rilevato dalla Fis. Mi era stato detto che ‘tutti superano i limiti’“.
Opposto invece il commento del CT norvegese Magnus Brevig, che respinge apertamente le accuse, come riportato dallo Sweden Herald: “La tuta è stata controllata e alla fine hanno scoperto che la cucitura nel cavallo era troppo anelastica. Non è imbroglio, è una violazione delle regole“.
Il video incriminato
Nelle ore seguenti alla gara sono comparse in rete diverse testimonianze, tra le quali anche un video significativo che ritrae un uomo mentre cuce l’interno di una tuta, con l’obiettivo di renderla più aderente e così più aerodinamica ma contro il regolamento. Il materiale è stato divulgato da un giornalista del polacco Sport.pl, e nel video comparirebbe anche Magnus Brevig, l’allenatore di salto della Norvegia. Se confermato, l’imbroglio avrebbe del clamoroso e potrebbe avere delle conseguenze pesanti per tutto il comitato norvegese. Quello che è certo è che, pur al termine di un Mondiale dominato, la Norvegia rischia di uscirne a pezzi.