Nel fine settimana li vedremo sul ghiaccio per l’ultima volta in questa stagione, all’Egna Ice Dance Trophy, poi per Jasmine Tessari e Francesco Fioretti sarà tempo di relax e bilanci. La coppia dell’IceLab non ha avuto un anno semplicissimo, ci sono stati degli infortuni che ne hanno rallentato la preparazione, ma nonostante questo sono riusciti a regalare, e a regalarsi, una crescita costante, grazie agli insegnamenti di Barbara Fusar Poli e Stefano Caruso, e all’arte del coreografo Corrado Giordani. In virtù di un libero da 93.80, sono arrivati secondi al Bavarian Open dello scorso week end con 154.58, chiudendo alle spalle degli inglesi Fear / Gibson per pochi centesimi (154.63), dopo essersi aggiudicati il primo segmento di gara con 60.78.
In coppia dal 2015, sui pattini da sempre, Jasmine e Francesco hanno vissuto una prima stagione abbastanza complessa, arrivando da storie e carriere diverse, ma hanno lavorato senza tregua tanto sugli aspetti tecnici e artistici quanto sull’affiatamento e la complicità e i risultati iniziano a dar loro ragione. L’anno scorso, al debutto europeo di Ostrava, in Repubblica Ceca, hanno mancato per un soffio la qualificazione al libero che quest’anno, a Mosca, è stata centrata in pieno. L’avventura russa li ha visti poi chiudere in 18ma posizione con un total score di 133.00. Il sogno? Naturalmente Pechino 2022, ma per quest’anno i Giochi li seguiranno da casa e sono pronti a fare il tifo per i propri compagni volati in Corea, e Jasmine, naturalmente, anche per mamma Cristina.
“Finalmente è tempo di Olimpiadi! Mi sveglierò la notte – dice Francesco Fioretti – per seguire le gare di pattinaggio e per tifare Italia, ovviamente.Con un riguardo speciale per Matteo Rizzo, perché l’ho visto crescere. Sono particolarmente legato a lui, e non mi sembra ancora vero che stia per affrontare le sue prime Olimpiadi. Mi terrò sempre aggiornato anche sui risultati delle altre discipline, perché sono un grande appassionato di sport in generale. Siamo più che consapevoli – continua – che i prossimi Giochi li possiamo vivere da protagonisti, ed è proprio quello il nostro obiettivo. Con la prossima stagione inizia un nuovo quadriennio, e vogliamo continuare a migliorarci e iniziare a toglierci qualche soddisfazione”.
“Purtroppo queste Olimpiadi le seguirò solamente da casa – aggiunge Jasmine – sarebbe stato bello poterle anche vivere di persona. Quando ero piccola dicevo sempre a mia madre (ndr: l’allenatrice Cristina Mauri) che un giorno saremmo andate alle Olimpiadi insieme, io da atleta e lei da insegnante. E chissà, magari un giorno non troppo lontano riusciremo a rendere queste parole realtà! Lei è partita qualche giorno fa per la Corea e io sono molto contenta per lei, sono le sue prime Olimpiadi e so bene quanto valore abbiano per mia mamma”.
Il bilancio di questa stagione non può che essere positivo, anche se “è stata un po’ travagliata – spiega Francesco – a causa di due piccoli infortuni. Jasmine si è fatta male ad un dito della mano in primavera, e questo ci ha rallentato un po’ la preparazione. Io, invece, mi sono infortunato alla schiena a inizio novembre, e ciò non ci ha permesso di prendere parte a tutte le gare che avevamo in programma. Quando mi sono ripreso, abbiamo dovuto ricominciare la preparazione e visto il poco tempo che ci separava dalla gara di Budapest e dai Campionati Italiani non è stato facile. Fortunatamente, da lì in poi la nostra stagione è andata in crescendo fino agli Europei e al Bavarian Open, che sono state due ottime prove. A stagione conclusa ci concederemo una meritata vacanza, e successivamente inizieremo a lavorare per l’anno prossimo”.
Un commento al secondo posto al Bavarian Open?
F: “Il Bavarian Open è ormai un appuntamento fisso nel nostro calendario, perché è sempre una gara di alto livello e inoltre quel palaghiaccio ha qualcosa di speciale. Sarà perché ha ospitato grandi campioni come Torvill/ Dean o perché mentre aspetti di gareggiare puoi stare in balaustra a goderti gli allenamenti di Carolina Kostner o di Aliona Savchenko e Bruno Massot. Personalmente sono molto legato a quel posto, è dove ho ottenuto la mia prima vittoria in una gara internazionale e da piccolo ci ho passato molto tempo per gli allenamenti estivi. E’ quindi un piacere tornarci ogni anno per questa gara, ed è ancora più bello tornarci per lottare per la vittoria! Purtroppo quest’anno, nonostante due buone performance, ci è sfuggita per 5 centesimi. Capita anche questo nello sport! Ci rifaremo l’anno prossimo”.
J: “Questo Bavarian open è stato una bella soddisfazione! Al di là del bel punteggio, e anche di un po’ di amarezza per aver perso il primo posto per soli 5 centesimi, abbiamo pattinato bene e lottato fino in fondo! Questo è quello che, alla fine, conta davvero: il punteggio e il risultato della gara sono poi la conseguenza”.
Quest’anno per il libero avete scelto la Tosca, che non è proprio semplicissima da interpretare. Immagino che abbiate lavorato molto per alzare il secondo punteggio….
F: “Non è stato facile portare questo libero, tutti all’inizio ci hanno detto che sarebbe stato difficile interpretarlo, che saremmo dovuti maturare molto per portarlo in gara e che se non fosse stato pattinato al 100% non avrebbe colpito nessuno e sarebbe passato inosservato. Ne eravamo consapevoli e sapevamo quello a cui stavamo andando incontro, è stata dura e abbiamo anche pensato di cambiare ad un certo punto della stagione, ma grazie al nostro coreografo Corrado Giordani siamo migliorati sotto il punto di vista interpretativo e nelle ultime gare abbiamo avuto un ottimo riscontro dai giudici e dal pubblico. Ora riusciamo a fare arrivare a chi ci guarda le emozioni che provavamo fin dall’inizio della stagione, ma che non riuscivamo a tirar fuori con questo libero”.
J: “Quando a inizio stagione abbiamo portato la Tosca per la prima volta in gara, al Lombardia Trophy, più di una persona ci aveva proposto di tornare al libero dell’anno scorso, il tango. Sapevamo che la scelta di questo nuovo programma ci avrebbe messi alla prova, non è stato facile farlo nostro. Un giorno abbiamo riprovato a pattinare qualche pezzo del vecchio tango, ma la qualità di pattinaggio e dei movimenti che riuscivamo ad esprimere con la Tosca erano nettamente superiori, quindi abbiamo messo da parte la proposta di tornare al libero dell’anno precedente e abbiamo iniziato a lavorare molto su quello nuovo. Ormai siamo a fine stagione, e posso dire di essere davvero soddisfatta del modo in cui ora ci presentiamo in questo programma. Abbiamo ricevuto anche complimenti da parte di chi inizialmente dubitava della riuscita di questa Free Dance, e questo ovviamente ci ha fatto molto piacere”.
Gli Europei: l’anno scorso qualificazione mancata al libero, quest’anno non solo l’avete centrata ma avete fatto anche il season best. E’ il simbolo della vostra crescita.
F: “Siamo cambiati tanto dall’anno scorso, è la cosa che ci viene fatta notare più spesso. C’è stato un netto miglioramento e questo è il miglior complimento che ci possano fare, perché vuol dire che il duro lavoro che stiamo facendo sta portando dei risultati e siamo sulla strada giusta. Gli Europei ne sono la dimostrazione, quest’anno l’obiettivo dichiarato era qualificarsi per il libero, sapevamo che era un risultato raggiungibile e che, anzi, avremmo potuto fare anche meglio. Siamo riusciti a consolidare tutti gli elementi tecnici, così ora ci serve meno energia e impegno per eseguirli, e possiamo concentrarci di più sulla parte artistica”.
J: “Possiamo definirci soddisfatti anche per come abbiamo affrontato questo secondo europeo. Il nostro obiettivo era quello di qualificarci e di pattinare al meglio entrambi i programmi. Fino all’anno scorso i nostri punti deboli erano la resistenza durante i programmi e anche un po’ i sollevamenti. In questa stagione siamo riusciti a migliorarci molto sotto questi aspetti, e quindi a concentrarci maggiormente su nuovi punti, come l’interpretazione, la scioltezza nei movimenti e tutto ciò che riguarda l’essere più in sintonia e in coppia”.
E poi, ovviamente, l’emozione dei mondiali tutti italiani, a Milano. Cosa vi aspettate? Attese e speranze.
F: “E’ sempre bello avere una gara importante in casa, perché porta tanta visibilità al nostro sport che ancora non ne ha quanta ne meriterebbe. Noi saremo la coppia sostituta, ma, anche se non pattineremo, li seguiremo senz’altro da vicino e saremo presenti per supportare e tifare i nostri compagni di squadra”.
J: “Vorrei parteciparci io (ndr: ride), ma purtroppo l’Italia potrà portare solo due coppie di danza quest’anno, quindi l’unica cosa che posso fare è augurare il meglio a tutti i nostri compagni di squadra. Sarà sicuramente bello ospitare tanti campioni nella struttura nella quale ci alleniamo: il Mediolanum Forum”.
La gara di quest’anno nella quale pensate di aver portato il miglior programma?
F: “Di sicuro le ultime due gare ( Europei e Bavarian Open) sono state le migliori, ma anche per l’importanza della competizione dico gli Europei. Sapevamo che per qualificarci non avremmo dovuto fare il minimo errore nella Short Dance e, nonostante la pressione, siamo riusciti a pattinare al meglio e a dare tutto, dimostrando anche a noi stessi che ci stiamo perfezionando nell’affrontare le gare importanti e che possiamo davvero arrivare in alto, continuando a lavorare come stiamo facendo”.
J: “Non mi viene in mente una gara in particolare, ma dai campionati italiani ad oggi penso di aver portato in gara, insieme a Francesco, dei programmi più puliti e coinvolgenti rispetto ai mesi scorsi!.