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La Wada ha presentato ricorso al Tas di Losanna sul caso doping di Kamila Valieva, la giovanissima pattinatrice russa finita al centro delle polemiche durante i Giochi invernali di Pechino 2022. La positività alla trimetazidina, un agente metabolico prescritto per l’angina che può aumentare l’efficienza del flusso sanguigno e aiutare la resistenza, risaliva al dicembre precedente alle Olimpiadi in cui Valieva vinse l’oro della prova a squadre. La pattinatrice poi ottenne il via libera per gareggiare nella prova individuale, dove però a causa della tensione cadde due volte finendo in lacrime.
La Wada ha atteso invano gli aggiornamenti della Rusada, secondo cui Valieva è “persona protetta” per via della giovanissima età ai tempi in cui le sono contestati i fatti. Adesso a decidere sarà un collegio di tre arbitri: questi saranno nominati uno dalla Wada, uno congiuntamente da Rusada e Valieva e un terzo, che presiederà il collegio, dal capo della divisione ricorsi del Tas. Nel caso in cui Valieva dovesse essere ritenuta colpevole, l’atleta rischia una squalifica di 4 anni e la cancellazione di tutti i suoi risultati ottenuti dal 25 dicembre 2021. Il Cio intanto ha sospeso l’assegnazione delle medaglie della prova a squadre di pattinaggio artistico di Pechino 2022.
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