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Poche ore ancora, poi si alzerà il sipario sui Mondiali di Milano 2018 di pattinaggio di figura. Nonostante le tante defezioni post olimpiche (Javier Fernandez e Yuzuru Hanyu, i campioni della danza Tessa Virtue – Scott Moir, quelli delle coppie di artistico Sui – Han e degli Shibutani, nonché di Evgenia Medvedeva tra le Ladies) Milano 2018 si annuncia come una competizione di altissimo livello, in cui, probabilmente per l’ultima volta, vedremo sul ghiaccio Carolina Kostner e Anna Cappellini – Luca Lanotte. L’addio ufficiale non è ancora arrivato, ogni decisione è stata rinviata per concentrarsi al meglio sull’ultimo importante appuntamento della stagione agonistica, ma molti elementi lasciano prefigurare questo scenario.
La campionessa altoatesina delle Fiamme Azzurre dopo l’Olimpiade di Pyeongchang, chiusa in quinta posizione, è tornata alla corte di Alexei Mishin per preparare al meglio la rassegna internazionale. Con la Medvedeva fuori dai giochi, a causa del solito problema al piede, l’ambizione della medaglia davanti al proprio pubblico è più che legittima. Per l’atleta simbolo di questa disciplina in Italia, però, il risultato è sempre relativo.
Del resto, a 31 anni, quando hai vinto quasi tutto, ti hanno dato per spacciata decine di volte e sei sempre tornata competitiva, riuscendo ancora a centrare i podi, a cadere e a rialzarti, a vincere e a perdere con lo stesso sorriso, le classifiche diventano davvero relative. Lo sport si trasforma nella metafora della vita, dove l’importante non è trovare la perfezione, ma scoprire e superare i propri limiti.
E poi Anna e Luca, i campioni del mondo a Saitama 2014, sesti a Sochi 2014 e a Pyeongchang 2018, coloro che hanno fatto ricominciare a sognare il mondo della danza sul ghiaccio anni dopo Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio. In Corea li abbiamo visti nel pieno della loro maturità, alle prese con due programmi estremamente diversi. Da un lato i coinvolgenti ritmi latini obbligatori dello short, dall’altro la struggente malinconia de La Vita è Bella nel libero.
Attori oltre che pattinatori, un talento e uno stile che la mano sapiente di Paola Mezzadri ha plasmato nel tempo fino a renderli unici. Sesti ad Helsinki 2017, quarti a Boston nel 2016, in coppia da 13 anni dopo esperienze con altri partners, hanno attraversato il mondo da un capo all’altro e hanno visto il pattinaggio cambiare, diventare sempre più tecnico e meticoloso, alzare l’asticella sempre di più. Nell’annus incredibilis 2014, quando al collo si sono messi anche l’oro europeo, hanno dovuto superare una crisi e trovare gli stimoli giusti per ripartire con slancio verso un nuovo quadriennio. Ma hanno superato anche questo, hanno trovato la ragione nella passione, al di là dei risultati.
Adesso, la fine del quadriennio comincia domani e il passaggio del testimone potrebbe essere questione di giorni. A riceverlo, naturalmente, i vicecampioni nazionali della danza azzurra dal 2010, Charlene Guignard e Marco Fabbri, stabili da cinque anni nella top ten europea, decimi a Pyeongchang e pronti al grande salto.
Da quelli che potrebbero lasciare, ai giovani campioni pronti a spiccare il volo. Come Matteo Rizzo, il “gioiellino” delle Fiamme Azzurre allenato da Franca Bianconi e da papà Valter all’IceLab. In questa stagione cruciale, che lo sta accompagnando dalla junior alla senior, ha vinto di tutto: dal titolo nazionale alla Warsaw Cup, dalla tappa di Egna dello Junior Grand Prix al bronzo mondiale junior, fino al 4° posto al team event di Pyeongchang. E adesso è pronto per stupire ancora, confrontandosi con i campioni del mondo, con i più grandi. Ai quadrupli sta lavorando da un po’, chissà che Milano 2018 non si riveli il palcoscenico giusto per cominciare a provarli.
E poi Elisabetta Leccardi, la pattinatrice di casa Agorà che affiancherà Carolina nella gara della Ladies. Quarta al Bavarian Open di Oberstdorf, seconda al Sofia Trophy, prima alla Jegvirag Cup, bronzo agli Assoluti di dicembre, un risultato prestigioso ma non sufficiente a farla volare in Corea del Sud che lei stessa ha così commentato: “Sarebbe stato bellissimo poter partecipare, ma a causa dell’andamento della prima parte della stagione, non ce l’ho fatta. Sono ancora giovane, e spero di avere tante altre occasioni”.
Infine, Nicole della Monica – Matteo Guarise e Valentina Marchei – Ondrej Hotarek tra le coppie di artistico. Coppie consolidate ed esperienti, ma che hanno ancora voglia di crescere e di far bene. I primi hanno già annunciato di voler proseguire per altri 4 anni, sui secondi c’è un bel punto interrogativo. Nicole e Matteo hanno chiuso la loro Olimpiade al decimo posto con un bel 202.74 che rappresenta il raggiungimento del loro obiettivo iniziale, visto che più volte avevano detto di voler centrare quota 200.
Valentina e Ondrej, invece, messi insieme dopo Sochi 2014 in vista del quadriennio che sta per concludersi, hanno entusiasmato il pubblico coreano, alzato i loro personali, battuto il record italiano e portato sul ghiaccio olimpico il miglior programma libero di sempre. Valentina, 31 anni come Carolina, è una pattinatrice che ha saputo reinventarsi e ricominciare. Per lei al Mediolanum Forum sarà un ritorno dal sapore speciale, perché proprio li, a 7 anni, è iniziata la sua carriera. Per ambedue le coppie lo scopo principale è regalare al pubblico di casa prestazioni pulite, ma, in virtù di quel sesto posto olimpico, per Valentina e Ondrej sognare la medaglia è più che lecito.
Domani, mercoledì 21 marzo, si comincia. Il programma della prima giornata vede alle 10.45 l’inizio della gara delle donne. Al termine, alle 17.30, la cerimonia di apertura, seguita dal programma corto delle coppie di artistico. L’evento sarà trasmesso dai canali Rai ed Eurosport.