Un nuovo capitolo del caso della stella del pattinaggio artistico russo, Kamila Valieva. Il presidente dell’agenzia mondiale antidoping (Wada) Witold Banka ha avvertito l’agenzia antidoping russa (Rusada) di avvalersi del diritto di portare il caso direttamente al Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna qualora “la questione non venga risolta prontamente”. Durante i Giochi di Pechino, l’atleta fu destinataria di una notifica di positività ad una sostanza (trimetazidina) vietata dal codice mondiale antidoping, legata ad un controllo dello scorso 25 dicembre.
La Wada si dice “preoccupata per il ritardo nel caso di Kamila Valieva e ora ha messo la Rusada sotto avviso formale”, ha scritto Banka. Sul caso è intervenuto anche il presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio) Thomas Bach che ha chiesto alla Rusada la trasparenza del procedimento. La direttrice generale della Rusada Veronika Loginova ha confermato che il caso di Valieva sarà condotto “nel rigoroso rispetto” degli standard antidoping russi e internazionali. A Pechino il Tas revocò la sospensione, consentendole di competere nel corto dell’individuale femminile dopo aver contribuito all’oro nel team event.