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TUTTO QUEL CHE C’E’ DA SAPERE SUL MONDIALE DI HOCHFILZEN
Manca poco ai mondiali di biathlon di Hochfilzen 2017 e quest’anno ci si arriva dopo 6 tappe di Coppa del Mondo e diversi riscontri da parte degli atleti di vertice e non solo: abbiamo visto, soprattutto al femminile, diversi atleti capaci di trovare spunti vincenti a danno dei più blasonati campioni dello sport, passaggi a vuoto anche parte dai più affermati biathleti e periodi di dominazione. Nel biathlon però, pur avendo i mondiali in ogni stagione non olimpica, la kermesse mondiale è spesso una competizione dove i valori in campo possono essere stravolti: le medaglie in ballo possono diventare un peso o una motivazione speciale, così come il pubblico amico per i padroni di casa, la conformazione del percorso può favorire questo o quell’altro atleta ed, in fine, come in tutti gli sport invernali all’aperto, le condizioni climatiche possono condizionare anche fortemente il risultato finale.
Tutto questo giro di parole per dire che, per quanto si possa cercare di limitare ad una manciata per gara il numero dei favoriti, ognuno alla partenza ha una chance per portare a casa una medaglia ed è per questo che amiamo lo sport.
Sprint Femminile:
Occhi puntati sulle “solite” 3: Laura Dahlmeier, Gabriela Koukalova e Kaisa Makarainen. La leader di coppa del mondo fa della percentuale al tiro e sul passo sugli sci, specialmente nell’ultimo giro, la propria forza, pur peccando nella velocità d’esecuzione. Discorso simile per colei che la coppa del mondo l’ha vinta l’anno scorso: Koukalova quest’anno ha migliorato il passo sugli sci pur pasticciando un po’ più spesso al poligono. Discorso diverso invece per la finlandese, che sugli sci ha raramente avversarie, ma deve passare indenne alle serie a terra. 3 le outsider da tenere d’occhio: Tatiana Akimova, Anais Chevalier e Justine Braisaz.
Azzurre: il passo di Dorothea Wierer quest’anno è in crescita, ma la sprint è la gara in cui soffre di più per il tanto “sciato” rispetto ai poligoni. Stesso discorso per Lisa Vittozzi e Alexia Runggaldier, mentre è il formato più adatto a Federica Sanfilippo.
Sprint Maschile:
Se c’è un nome contro cui è impossibile puntare è quello di Martin Fourcade: il francese ha dominato tutto il mese di dicembre, perdendo solo una gara, mostrandosi un po’ più umano in questo gennaio, ma comunque sempre tra i migliori. Emil Helge Svendsen è stato il più continuo dei suoi avversari nella specialità, mentre l’atleta di casa Julian Eberhard si è dimostrato vero cavallo pazzo di questo formato: un passo sugli sci che raramente ha eguali nel circuito e tempi di esecuzione molto rapidi al poligono, quando limita gli errori è una certezza ai piani alti. Johannes Boe è in grande ripresa e su questo tracciato ha vinto in passato, mentre i tedeschi Simon Schempp e lo specialista delle sprint Arnd Peiffer sono sempre da tenere d’occhio.
Azzurri: Lukas Hofer è stato fermato da un malanno fisico, ma è stato in grado di tornare vicino al podio ad Oberhof quindi può essere della partita se gli altri sbagliano, anche se la carta migliore in casa Italia resta Dominik Windisch, ma per entrambi si parla di outsider.
Inseguimento Femminile:
Alle tre già nominate in precedenza, per la prova ad inseguimento vanno sicuramente aggiunte Marie Dorin-Habert e Dorothea Wierer. La prima è un cavallo di razza, che ben si comporta in questo formato quando conta, la seconda invece è proprio, se possibile, specialista, pur non avendo mai vinto. Per l’azzurra è fondamentale non accumulare troppo ritardo nella prova sprint proprio per giocarsi al meglio le proprie carte in questa prova dove tante volte ha messo a segno rimonte incredibili, ma dovrà trovare percentuali migliori di quelle realizzate fino a qui, ritrovando la velocità di esecuzione che la contraddistingue.
Inseguimento Maschile:
Possiamo tenere il gruppo dei già nominati per la sprint, togliere Eberhard ed inserire Anton Shipulin e la lista è servita. Il russo spara bene e quest’anno spesso ha forzato i tempi per mettere pressione agli avversari. Per gli azzurri non è una gara facile, anche se Windisch si comporta bene nelle gare sull’uomo e ha nell’ultimo giro un’arma importante.
Individuale Femminile:
Con un minuto di penalità per ogni bersaglio non coperto, la prova individuale è quella che più si addice a chi ha ottime percentuali al tiro e sa gestire anche la lunghezza della prova: 15km al femminile. Laura Dahlmeier ha vinto entrambe le prove disputate quest’anno, ma mai con lo zero e soprattutto ad Anterselva lo ha fatto anche grazie ad errori di altre all’ultimo poligono vessato dal vento. La tedesca è tra le favorite, coprendo in stagione l’87% dei bersagli, ma non è così scontata una sua vittoria in Austria. A provare a batterla ci saranno sicuramente la Koukalova e la Wierer, anche se entrambe non hanno ben figurato nelle due prove stagionali sulla distanza. Tra le outsider ci sarà la beniamina di casa Lisa Theresa Hauser, capace di sparare con l’89% e i tempi di esecuzioni più veloci del circuito.
Azzurre: occhi puntati anche su Alexia Runggaldier, capace di trovare il primo podio in carriera proprio in questa prova ad Anterselva e Lisa Vittozzi, anch’ella ottima tiratrice.
Individuale Maschile:
Stessa penalità ma 20km da sciare per gli uomini: sempre occhi puntati su Martin Fourcade e Anton Shipulin, ma il poco margine di errore anche per loro apre le porte a nomi diversi. Di Johannes Thignes Boe si è già parlato e con la vittoria ad Anterselva nella Mass Start si è rilanciato come contendente, mentre tra gli outsider non si può non mettere l’eterno Ole Einar Bjorndalen. Oltre ai “soliti noti”, in questa prova un occhio va tenuto su Lowell Bailey, anche se mai in carriera ha trovato ottimi piazzamenti nel formato, ma che ad Anterselva ha cullato a lungo chance di un ottimo piazzamento, Maxim Tsvetkov e soprattutto Sergey Semenov. L’ucraino con quattro podi in carriera nel formato può sempre dire la sua, anche se, parole sue, questa non è la sua prova preferita!
Azzurri: è la gara più complicata per i nostri ragazzi, che non hanno percentuali altissime al tiro.
Mass Start Femminile:
Difficile guardare al di fuori delle prime 5 di coppa del mondo per la prova con partenza in linea, anche se la prova di Anterselva ci ha insegnato che con lo zero al poligono tutto è possibile, come dimostrato da Nadine Horchler. Ad ogni modo, con un finale come quello di Laura Dahlmeier, le altre devono uscire dall’ultimo poligono con un margine importante, poiché la sola Kaisa Makarainen sembra in grado di poter resistere alla tedesca sugli sci. La favorita del format però potrebbe essere considerata Gabriela Koukalova, ma anche Wierer può dire la sua.
Mass Start Maschile:
Ancora Martin Fourcade? Forse sì, ma in questo formato in stagione si è dimostrato più vulnerabile: ecco quindi che Simon Schempp si presenta con il pettorale rosso, Johannes Thignes Boe con il titolo mondiale da difendere e una vittoria ad Anterselva, mentre tra gli outsider per una medaglia ci sono sicuramente Anton Babikov, unico a vincere una gara nel dicembre 2016 senza chiamarsi Fourcade, e Jean Guilleame Beatrix, specialista del formato. Da tenere d’occhio anche Windisch che seppur in una gara molto particolare a Canmore l’anno scorso ha trovato la vittoria in coppa del mondo proprio in questo formato.
Staffetta Femminile:
C’è una squadra che svetta su tutte e questa è la Germania: forte della Dahlmeier in ultima, la staffetta tedesca può contare su 5 ragazze di alto livello per selezionarne 3. Senza un vero punto debole, le tedesche possono solo complicarsi la vita da sole e forse solo una performance spaziale della Francia potrebbe tenerle sotto scacco. Le transalpine mancano di continuità, ma se tutte e quattro si esprimono al loro massimo (soprattutto al poligono), sono le sole a poter tenere il passo delle tedesche. La lotta per il terzo posto è invece molto più aperta con diverse squadre ad un livello simile: Ucraina, Russia e Italia hanno tre quartetti rodati e che in staffetta quasi sempre sanno dare il proprio meglio. La Norvegia, campione del mondo in carica, si trova in una situazione simile alla Francia, ma con diverse atlete sempre a rischio nelle sessioni di tiro (la sola Marte Olsbu si dimostra stabile con i risultati), mentre per la Repubblica Ceca grava sempre l’assenza di una quarta frazionista a livello delle blasonate Koukalova, Vitkova e Puskarcikova: Charvatova ha sempre fatto almeno un giro di penalità nelle ultime 6 staffette a cui ha presto parte.
Staffetta Maschile:
Per una volta Martin Fourcade non parte da favorito, anche se non sono remote le chance di medaglia per la Francia al maschile. Le tre favorite per il podio sono la Germania, la Norvegia e la Russia, mentre da dietro oltre ai già citati transalpini potrebbero provarci gli ucraini e i padroni di casa dell’Austria, qualora ritrovassero un Simon Eder che ha faticato enormemente ad inizio stagione. L’Italia ha dimostrato di poter trovare una buona posizione quando al tiro le cose vanno bene, ma difficilmente si fare meglio di un piazzamento.
Staffetta Mista:
Sarà la prova d’apertura, ma molto dipenderà dai quartetti che verranno scelti dalle singole nazionali: senza la “single mixed relay”, alcune squadre non hanno ancora provato i loro migliori schieramenti, ma certamente l’Italia può giocarsi una carta importante anche se non parte tra le favoritissime. Il ruolo di osservate speciali va certamente alla Francia e alla Germania, con l’Italia, la Norvegia, la Russia, l’Ucraina e la Repubblica Ceca tutte pronte ad approfittare di una defiance di chi le precede sulla carta.