Giochi Olimpici invernali giovanili Lillehammer 2016

Olimpiade giovanile invernale Innsbruck 2012: la storia, terza parte

Sara Takanashi, foto Martin Putz - CC BY-SA 3.0

Prosegue la rivisitazione dei primi Giochi Olimpici invernali giovanili della storia, disputatisi ad Innsbruck nel 2012. In questo terza e  ultima puntata parleremo di biathlon, combinata nordica, sci di fondo, salto con gli sci e di tutto quel che concerne il pattinaggio, sia figura che velocità. Ultimo, ma non meno importante, lo short track.

Biathlon

Innsbruck ha visto brillare una stella di nome Franziska Preuss (classe 1994). La tedesca nelle tre gare che si sono disputate (Sprint, Inseguimento e Staffetta) ha collezionato due medaglie d’oro e una d’argento. Senza dubbio la punta di diamante di questa disciplina, che non si è fermata meramente a questo livello, anzi, ha fatto il salto di qualità tanto da essere ormai in pianta stabile nel tour maggiore, a battagliare con le migliori dove già può vantare un bottino di 12 podi tra prove individuali e staffette. Da segnalare il 5° posto di Lisa Vittozzi nell’inseguimento, anche lei atleta che ormai fa parte della nazionale maggiore con una assidua frequenza.

Per quel che riguarda le gare maschili i due vincitori sono stati il tedesco Niklas Homberg (inseguimento) e il cinese Fangming Cheng (sprint). In entrambi i casi i risultati, per ora, sono rimasti casi isolati. C’è anche da dire che per Homberg è davvero difficile trovare spazio vista la grande competitività della squadra teutonica.

Combinata nordica

Un unico evento si è disputato nelle montagne austriache di Innsbruck, la 10 km maschile che ha visto il successo di Tomas Portyk, atleta ceco classe 1996. Dopo questo successo Tomas si è catapultato nella Coppa del mondo raggiungendo risultati discreti, ma non eccezionali (5° posto massimo risultato nella prova a squadre, 10° in una prova singola). Senza dubbio ha fatto meglio il secondo classificato, il finlandese Ikka Herola (classe 1993), capace di agguantare un podio a Lillehammer lo scorso 5 dicembre. Menzione anche per il nostro Raffaele Buzzi, classificatosi 5°, ma che non ha ancora esordito nella Coppa del mondo di specialità.

Salto con gli sci

In questa specialità si sono disputate due gare individuali, maschile e femminile. Partiamo dalla prima dove a trionfare è stato lo sloveno di Ljubljana Anze Lanisek, autore di una gran gara. Due anni dopo, nel 2014, l’esordio in Coppa del Mondo dove per ora vanta come miglior risultato un secondo posto nella prova a squadra e un quarto posto nella prova individuale di Nizhny Tagil, in Russia, quasi due mesi fa.

Ma la regina indiscussa, senza dubbio il personaggio più importante uscito da questi primi Giochi Olimpici invernali giovanili è stata la giapponese Sara Takanashi, classe 1996. A neanche venti anni compiuti, oltre ovviamente all’oro olimpico di Innsbruck 2012, l’asiatica può vantare 34 vittorie in coppa del Mondo e 53 podi (nel momento in cui scriviamo). Numeri da capogiro e praticamente senza precedenti. A Sochi nelle Olimpiadi del 2014 è andata ad un passo dal prendere una medaglia a neanche 18 anni, chiudendo la gara al quarto posto. Sicuramente ci riuscirà nella prossima Olimpiade, quella di Pyeongchang nel 2018.

Sci di fondo

Chiudiamo la parte nordica con lo sci di fondo, disciplina che metteva in paio due titoli individuali: la 5 km classica femminile e la 10 km maschile. Nella prova in rosa a vincere è stata la russa Anastasia Sedova, davanti alla slovena Lampic. Ma per entrambe Innsbruck è stato il culmine della loro gloria, non hanno compiuto il salto di qualità che permetteva loro di entrare nel circuito pro.

Copia e incolla si potrebbe fare anche per quel che concerne gli uomini, visto che tutto il podio di Innsbruck, composto dal russo Selyaninov, dal giapponese Ishikawa e dal kazako Malyshev, non ha mai spiccato il volo. Forse è già il caso di usare l’epiteto meteore.

Pattinaggio di figura

Per quel che concerne il pattinaggio, bisogna fare una distinzione doverosa: parleremo del pattinaggio di figura e del pattinaggio di velocità oltre che dello short track. Partiamo proprio dalla figura e dalla gara maschile che ha visto trionfare il cinese Han Yan, classe 1996, che nell’individuale ha sbaragliato la concorrenza. Non è stato un successo isolato perché l’asiatico qualche mese più tardi ha conquistato anche i Mondiali Junior, per ben due volte ha vinto i campionati nazionali, è arrivato terzo nella “Quattro Continenti” nel 2015 e si è classificato tra i primi 10 nel mondiale.

Ma i due nomi altisonanti che sono usciti da questa Olimpiade giovanile parlano nettamente russo e sono due donzelle che ormai da qualche anno fanno sognare ad occhi aperti tutto il mondo. Parliamo di Elizaveta Tuktamisheva e Adelina Sotnikova, rispettivamente prima e seconda classificata a Innsbruck 2012. Proprio l’Olimpiade junior ha battezzato questi due talenti che da lì a poco hanno dimostrato di poter dominare il circuito mondiale per parecchi anni. Entrambe classe 1996, quest’anno compiranno vent’anni e già possono vantare un palmares da urlo.

Partiamo proprio dalla Sotnikova che nel 2014 ha riscritto la storia del suo paese e l’ha fatto nell’Olimpiade di casa, a Sochi, diventando la prima russa a vincere una medaglia d’oro nell’individuale femminile. E lo ha fatto incantando tutto il mondo, raggiungendo quota 224 punti. Poi un infortunio che le ha fatto saltare tutta la stagione 2014-2015. Ed è proprio qui che entra in scena la sua connazionale Tuktamisheva, esplosa proprio sull’onda della vittoria di Sochi della Sotnikova, dominando da metà 2014 ad oggi il palcoscenico mondiale. Suo il campionato europeo del 2015, suo anche il mondiale del 2015, sue anche le finali del Grand Prix. Insomma, Innsbruck ha battezzato questi due fenomeni.

A vincere la “pairs” sono stati i cinesi Yu Xiaoyu e Jin Yang, entrambi successivamente, nel 2013, hanno anche conquistato il mondiale junior. Nei pro possono vantare due quinti posti nelle Grand Prix Final 2014 e 2015.

Pattinaggio di velocità

La disciplina che ha messo in paio più medaglie è stata proprio lo “speed skating”, il pattinaggio di velocità che ha vissuto ben otto gare: quattro maschili e quattro femmili. Tre di queste quattro al maschile hanno una sola firma, un denominatore comune che inizia per Y e finisce per G: Yang. Fan Yang, classe 1996, ha vinto i 1500, i 3000 e la Mass Start. Nel 2014 si è anche laureato campione del mondo junior sui 1500 metri, invece nel Mondiale pro sempre dello stesso anno, ad Heerenveen, è riuscito a conquistare come massimo risultato un 5° posto nei 500 metri.

Al femminile la protagonista indiscussa è stata l’olandese Sanneke de Neeling, capace di vincere la medaglia d’oro nei 3000 metri e nella mass start, oltre a quella d’argento nei 1500. Un dominio che però, almeno sino ad oggi, non si è riproposto ad alti livelli. I suoi migliori risultati li ha ottenuti nel Mondiale junior del 2015, a Varsavia, dove ha fatto collezione di secondi posti: ben tre sono state le medaglie d’argento conquistate (1000-1500-3000 metri).

Short track

L’ultima disciplina che andiamo a rivivere è lo Short Track, che metteva in palio quattro medaglie: due per quel che riguarda i 500 metri (maschile e femminile) e altrettanto per i 1000 metri. Una sola nazione al comando, ovvero la Corea che ha preso tutte e quattro le medaglie d’oro a disposizione. Con il duello tra Lim Hyo Jun e Yoon Su Min che ha infiammato le due gare al maschile, il primo ha vinto i 500 metri ed è arrivato secondo nei 1000, al contrario Yoon Su Min ha vinto i 1000 ed è arrivato secondo nei 500. Entrambi classe 1996 sono arrivati al circuito pro da poco e ancora non hanno ottenuto risultati di rilievo. Chiudiamo con il femminile e con le due vittorie di Shim Suk Hee, classe 1997, che è riuscita a vincere sia i 500 metri che i 1000. A differenza dei due colleghi uomini, la coreana ha già ottenuto diversi risultati nel circuito pro, tra i quali spicca la medaglia d’oro sui 1500 metri al mondiale di Montreal del 2015. La palla adesso passa a Lillehammer, dove da oggi al 21 febbraio si disputano i secondi Giochi Olimpici invernali giovanili della storia.

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