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L’Italia lotta ma si arrende alle quotate rivali bronzo olimpico a Pechino della Svezia. Finisce 6-2 il sesto impegno delle azzurre ai Mondiali femminili di curling in Canada ed è una sconfitta pesante perché, anche in virtù degli inaspettati passi falsi con Giappone e con le padroni di casa, è la quinta debacle e al giro di boa non lascia presagire nulla di buono per Stefania Constantini, Marta Lo Deserto, Veronica Zappone e Giulia Zardini Lacedelli. Un solo successo a metà del round robin è poco per sperare di risalire la china, ma va detto che il nostro quartetto è in crescita e venderà carissima la pelle da qui alla fine.
Peccato per le azzurre, che dopo la prima mano nulla, nella seconda rubano il martello alle svedesi portandosi sull’1-0. Nel terzo end la Svezia sale in cattedra e una sbocciata non perfetta evita alle azzurre guai peggiori: si passa sul 2-1 per le nostre avversarie, quarto end ancora nullo e nel quinto end le azzurre, che continuano ad avere l’hammer, vanno in difficoltà con le svedesi che rubano la mano e allungano sul 3-1. Nel sesto end c’è un punto per Constantini, che limita i danni e consente all’Italia di accorciare sul 3-2, settima mano nulla ma è nell’ottava che precipitano le cose: ci sono due punti per la Svezia, uno di questi per una questione davvero di millimetri, nel nono end poi le nostre avversarie ci rubano ancora la mano e comandano le operazioni difendendo quattro lunghezze di vantaggio nell’ultimo end che a quel punto non ha senso di giocarsi.
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