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Dorothea Wierer - Foto PETTER ARVIDSON/Bildbyran/Sipa USA
La seconda settimana dei Mondiali di biathlon 2025 di Lenzerheide si apre con una pessima notizia per l’Italia: Dorothe Wierer non sarà infatti al via nell’individuale femminile. Dopo aver saltato l’inseguimento di ieri a causa di un forte raffreddore, la campionessa altoatesina non è ancora guarita ed è dunque costretta a dare forfait anche per la gara di domani (martedì 18 febbraio, ore 15.05), in un format a lei congeniale. La 15 km infatti è la disciplina in cui ha conquistato più vittorie in carriera in Coppa del Mondo (5, l’ultima a Östersund nel 2023), e nel 2020 ad Anterselva si è anche laureata campionessa mondiale, anche se in stagione i due individuali di Kontiolahti e Ruhpolding rappresentano le uniche due gare in cui Doro non è andata a punti.
La speranza ora è che la finanziera classe ’90 possa ristabilirsi in vista delle staffette e della mass start di domenica (dove è già qualificata in virtù del suo 11esimo posto nella classifica generale di Coppa del Mondo), ma chiaramente le sue condizioni e il suo eventuale apporto rimangono un grosso punto di domanda. Rimane il rammarico per un Mondiale fin qui decisamente storto, in cui al contrario Dorothea arrivava con tutte le credenziali per fare bene dopo i buoni risultati nelle gare precedenti. E invece dopo una buona staffetta mista e una gara da podio fino all’ultimo poligono della sprint, la malasorte si è abbattuta su Wierer, prima con i due errori che le sono costati il podio, poi con il peggioramento del raffreddore che di fatto mette a grosso repentaglio la sua rassegna iridata.
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Biathlon: le azzurre in gara nell’individuale femminile
Malgrado le condizioni fisiche malconce di Wierer, la sua assenza porta comunque ad un ridimensionamento delle prospettive italiane per l’individuale. I riflettori saranno nuovamente puntati su Michela Carrara, fin qui unica nota lieta della spedizione femminile: la valdostana ha già fatto più di quanto le si potesse chiedere, con uno splendido quinto posto con vista podio nella sprint e l’ottava posizione dell’inseguimento, che rappresentano anche le prime top ten della sua carriera. In stagione ha chiuso nelle retrovie nelle due individuali disputate, ma con lo stato di forma e la fiducia attuale può sicuramente fare meglio. Proprio a Lenzerheide peraltro assaporò la vittoria in questo format negli Europei 2023, prima di essere declassata in 11esima posizione dalla giuria a causa di un episodio di cross-fire (ammesso subito dallo staff italiano), con un’atleta statunitense che sbagliando bersaglio aveva coperto i suoi due errori.
Era già sicura di esordire in questi Mondiali di Lenzerheide Samuela Comola, che in questo format nella rassegna iridata del 2023 a Oberhof ha centrato il quarto posto, suo miglior risultato di carriera a livello individuale. Sicuramente pagherà qualcosa nella parte sciata, ma le sue notevoli percentuali al poligono (soprattutto nel tiro in piedi) possono darle una grossa spinta verso un risultato di rilievo. Presente poi Hannah Auchentaller, che dopo una buona frazione nella staffetta mista è calata di rendimento nelle due gare successive e punta perciò al riscatto anche in ottica qualificazione alla mass start. Chiude il quartetto infine Martina Trabucchi, che subentra al posto di Wierer e punta a fare meglio rispetto alla sprint e all’inseguimento, dove ha offerto due prestazioni sotto tono al tiro.
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Le favorite per le medaglie
Allo stato attuale la favorita per la medaglia d’oro è Franziska Preuss. La tedesca ha fornito una prestazione celestiale nell’inseguimento di ieri, e dopo l’argento nella sprint è andata a prendersi una meritatissima medaglia d’oro, il primo a livello individuale della carriera. In stagione è una sentenza al poligono (96% a terra e 87% in piedi), e anche sugli sci sta dimostrando una solidità che raramente aveva palesato fino ad ora; è in stato di grazia, con dodici podi e tre vittorie in stagione, e batterla non sarà affatto facile. Ci proverà Lou Jeanmonnot, che cerca il riscatto dopo un avvio di Mondiale decisamente inferiore alle aspettative. La francese arrivava alla rassegna iridata con i fuochi d’artificio della doppietta di Anterselva, ma finora Lenzerheide non le sta sorridendo come era lecito attendersi.
La transalpina ha chiuso al sesto posto nella sprint e quarta nell’inseguimento, entrambe le volte con due fatali errori al tiro. Nell’individuale però è stata perfetta sin qui in stagione, con il successo ottenuto in maniera netta sia nella short di Kontiolahti che nella 15 km di Ruhpolding, e spera dunque di fare tris anche nell’appuntamento più importante. In crescita le quotazione di Elvira Öberg, che nell’inseguimento ha messo in pista una gara splendida, fatta da una grande precisione al tiro (un solo errore) e dalla solita supremazia nella parte sciata, che le ha portato in dote un argento che è anche la prima medaglia iridata individuale della carriera. Ora che si è scrollata di dosso questo peso può puntare in grande, anche se in questo format non ha mai vinto in carriera.
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Le possibili outsider
Cercherà di far saltare il banco come già successo nella sprint Justine Braisaz-Bouchet. La francese era reduce da una stagione negativa al poligono ed è attardata in Coppa del Mondo, e perciò ha puntato tutto sui Mondiali: scelta che si è rivelata perfettamente azzeccata, perché Lenzerheide le ha già portato due medaglie nel carniere, ma l’appetito vien mangiando, dunque la classe ’96 di Albertville non si vuole fermare. Proverà a giocarsi le sue carte anche la sua coetanea e compaesana Julia Simon, che dopo aver abdicato da campionessa in carica nella sprint e nell’inseguimento, proverà almeno a difendere il bronzo conquistato l’anno scorso a Nove Mesto. Oltretutto sarà impossibile replicare lo scorso podio iridato, dal momento che la campionessa Lisa Vittozzi è out per infortunio per tutta la stagione, così come l’argento Janina Hettich-Walz, ferma per maternità.
L’individuale però si presta a molte sorprese, come già accaduto in stagione. A Kontiolahti infatti fu seconda la svedese Ella Halvarsson, al primo podio in carriera, stesso traguardo raggiunto dalla svizzera Amy Baserga con il terzo posto di Ruhpolding. Prima di loro però, ci sono altre biatlete che partono con credenziali superiori. Una di queste è sicuramente Hanna Öberg, che in carriera vanta due ori mondiali in questo format (Östersund 2019 e Oberhof 2023): se riesce a limare qualche sbavatura di troppo al poligono, con la sua velocità di rilascio può puntare alle medaglie. Pericolosa è anche una regolarista come la finlandese Suvi Minkkinen, già bronzo nella sprint, così come le giovani Selina Grotian, Jeanne Richard e Oceane Michelon, ancora in cerca di uno squillo in questi Mondiali. Infine occhio anche alla padrona di casa Lena Häcki-Gross, a un passo dal podio nelle prime due gare.