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“L’Olimpiade di PyeongChang è stata magnifica per me, anche se mi aspettavo una medaglia a livello individuale”. Sicura, determinata e molto ambiziosa. Lisa Vittozzi è arrivata ai Giochi Olimpici coreani all’ombra della stella Dorothea Wierer, la più grande speranza tricolore, ma ha saputo fare addirittura meglio. Alla prima partecipazione a cinque cerchi, la giovane biathleta azzurra ha dimostrato nervi saldi e un grande talento, contribuendo in modo decisivo alla medaglia di bronzo conquistata dall’Italia nella staffetta mista e sfiorando in almeno due occasioni il podio individuale con il sesto posto nella sprint e il quarto nella mass start conclusiva.
Risultati eccellenti per la giovane azzurra, 23 anni compiuti lo scorso 4 febbraio, alla vigilia dei Giochi. Eppure Lisa avrebbe voluto qualcosa in più, perché sa di meritarlo. “Sono arrivata in Corea con la convinzione di vincere – racconta la Vittozzi nell’intervista esclusiva concessa a Sportface.it al termine della visita al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella – L’Olimpiade è sempre una grande emozione, per me era la prima volta, ma da come me l’avevano descritta mi aspettavo qualcosa di ancora più grande. Avevo la tensione per le gare, certo, ma ero molto tranquilla e ci ho provato. È andata bene ma anche male, perché per poco non ho portato a casa una medaglia individuale che mi aspettavo. Sono comunque fiduciosa, alle prossime Olimpiadi (Pechino 2022, ndr) posso fare il mio: ci proverò”.
Nelle ultime due stagioni Lisa ha fatto enormi passi in avanti, accelerando il processo di crescita e confermando l’enorme talento già chiaro dalle categorie giovanili. “L’ultima stagione è stata molto importante e mi dà molta fiducia per la prossima. Spero di riconfermarmi ad alti livelli perché ho lavorato molto e quindi voglio fare ancora meglio. Perché quest’anno ci sono state anche cose non positive. Quali? In alcune gare non sono stata al cento per cento, ho fatto degli errori che non mi sono perdonata: sono fiduciosa, lavorerò su questi aspetti, so quali sono le mie lacune”. Idee molto chiare, dunque, e una grande, giustificata ambizione. “Il sogno più grande? Se proprio devo scegliere, vorrei la medaglia a Pechino 2022. Ma prima della prossima Olimpiade mi aspettano tre stagioni in cui voglio fare bene per arrivare in Cina con obiettivi precisi e portare a casa ciò che desidero”.
L’INTERVISTA CON LISA VITTOZZI