Biathlon

Biathlon, Wierer: “Difficile rimandare la maternità, ma non volevo saltare le Olimpiadi nella mia Anterselva”

Dorotha Wierer
Dorotha Wierer

Dorothea Wierer ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, toccando vari temi tra cui il suo futuro con un occhio di riguardo alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026: “Ho scelto di continuare perché temevo che mi sarei pentita di non provare a partecipare ai Giochi nella mia Anterselva. Allora tanto valeva ritirarsi dopo i Mondiali del 2020, a trent’anni e con una vita davanti. Non è stata una scelta facile perché ho tanti progetti e voglio metter su famiglia, ma ho mio marito Stefano che mi aiuta e una squadra bellissima: grazie a loro è più semplice proseguire“.

È stato difficilissimo rimandare la maternità, specialmente ora che tante persone intorno a me hanno figli e vedo quanto sia bello. Non vedo l’ora di creare una famiglia con Stefano. Un anno di stop per poi tornare come alcune mie colleghe? Non mi piacerebbe, sentirei di non dare il 100 per 100 e vorrei dedicarmici interamente – ha aggiunto – Tornassi indietro magari smetterei davvero a trent’anni o almeno mi siederei per ragionare bene sul da farsi. Mi sono lasciata trasportare dal flusso delle cose, ma amo mettermi in gioco, soffrire in gara e anche promuovere il biathlon. Le critiche alla mia eccessiva esposizione mediatica? In realtà ritengo sia utile al nostro sport visto che molti atleti ancora non trovano sponsor“.

Infine, sul suo futuro: “L’esperienza di Parigi 2024 per Eurosport è stata splendida: si crea un clima splendido e si tifa tutti insieme per gli azzurri. Fare qualcosa in questo ambito mi piacerebbe, ma ho in mente anche altre cose. Vorrei restare nel mio corpo sportivo, le Fiamme Gialle, anche dopo il ritiro e magari lavorare con i giovani“.

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