Biathlon

Biathlon, staffetta maschile Ruhpolding 2024: solito dominio Norvegia, Italia ancora sul podio

Italia staffetta maschile biathlon
Italia staffetta maschile biathlon - Foto Sven Hoppe/dpa / IPA Sport

La Norvegia si dimostra una volta di più imbattibile in staffetta e a Ruhpolding ottiene il quarto successo in altrettante gare. Anche senza Johannes Boe e Stroemsheim il quartetto scandinavo composto da Laegreid, Dale, T.Boe e Christiansen fa il vuoto in terza frazione e finisce di nuovo sul gradino più alto del podio. Seconda posizione con una Germania in cui è Nawrath ancora una volta a fare la differenza, ma la splendida notizia di giornata è un’Italia ancora sul podio, confermandosi a pochi giorni dal terzo posto di Oberhof. Dopo una prima parte di gara in cui Zeni e Bionaz hanno limitato i danni, sono Hofer e soprattutto Giacomel a compiere una grandiosa rimonta.

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LA GARA – Primo giro interlocutorio, in cui Norvegia e Germania si danno battaglia con Strelow e Laegreid ed è la formazione tedesca a chiudere in testa anche grazie a una maggiore precisione nei due poligoni, con un solo errore in piedi. I primi due giri vedono in testa la Germania davanti alla Francia di Perrot, agli Stati Uniti che sfruttano due poligoni perfetti di Wright, e alla Norvegia. Elia Zeni anche è abbastanza impreciso, con un paio di errori per serie, ma è abbastanza veloce nel rilascio e riesce quantomeno a limitare i danni chiudendo la frazione in 12esima posizione a 43″ dalla vetta.

In seconda frazione per gli scandinavi tocca quest’oggi a Dale, mentre la Germania si affida a Kuehn e la Francia a Jacquelin. Quest’ultimo ricomincia da dove aveva terminato a Oberhof, con un errore dopo l’altro nel primo poligono, ma riesce a rifarsi nella seconda serie e chiude in seconda posizione dietro alla Germania in quello che diventa un terzetto al comando. Perché tre errori in piedi costringono Dale a rincorrere ma sugli sci il norvegese vola nell’ultimo tratto e si riporta sui primi due. Per l’Italia Didier Bionaz non riesce a dare la sterzata giusta, con una prova sulla falsariga di quella di Zeni che valgono ancora la 12esima posizione al cambio.

La gara cambia totalmente nella terza frazione, quando Fabien Claude e Benedikt Doll incappano entrambi in un terribile poligono in piedi. Il francese è costretto al giro di penalità, il tedesco ne deve compiere addirittura due. Prova la fuga la Norvegia con un Tarjei Boe perfetto, che arriva all’ultimo cambio con 41″ sulla Francia e sulla Svizzera di Hartweg in quella che improvvisamente diventa una lotta apertissima per il podio che vede in corsa anche l’Italia. Lukas Hofer, infatti, guadagna diverse posizioni e lascia il testimone a Giacomel al 5° posto, davanti alla Germania e con circa un minuto di distacco dalla testa.

La fuga della Norvegia prosegue anche in ultima frazione con Christiansen che deve soltanto gestire il vantaggio e lo fa magistralmente. Per il podio si crea una sfida inizialmente a tre tra la Germania di Nawrath, la Francia di Fillon-Maillet e l’Italia di Giacomel. Tutti e tre nell’ultimo poligono in piedi commettono un errore, ma Nawrath è molto più rapido e riesce a conquistare un margine decente per andare a prendersi la seconda piazza. L’azzurro e il francese si contendono il podio negli ultimi chilometri di gara e l’azione decisiva porta la firma del giovane nostro rappresentante, che scatta nel tratto in salita e stacca il transalpino. Italia ancora sul podio.

CLASSIFICA FINALE

1. Norvegia 1:09.49.6
2. Germania +45.0
3. ITALIA +58.7
4. Francia +1:11.0
5. Austria +1:22.8
6. Slovenia +1:23.8
7. Svizzera +1:25.8
8. Svezia +2:08.4
9. Repubblica Ceca +2:18.2
10. Stati Uniti +2:56.7

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