Quinto posto per l’Italia nella staffetta maschile di Oestersund 2023, gara valevole per la prima tappa della Coppa del Mondo di biathlon. Il quartetto composto, in ordine di apparizione, da Didier Bionaz, Elia Zeni, Tommaso Giacomel e Lukas Hofer, ottiene un risultato in linea con le attese: purtroppo i tanti errori in terza frazione pesano, mentre da applausi la prova del giovane secondo frazionista. Come prevedibile, è la Norvegia dei fenomeni a conquistare la vittoria, secondo posto per la Germania e Francia a chiudere il podio, con l’Austria a precedere gli azzurri.
Didier Bionaz parte bene ed è in testa al primo rilevamento, poi commette un errore al poligono a terra ma usa bene la ricarica. L’azzurro che apre questa staffetta giunge in quinta posizione al poligono in piedi, dove commette un altro errore con successiva incertezza con la ricarica, fatto che lo porta a cambiare col secondo frazionista, Elia Zeni, con diciassette secondi di ritardo dalla Svizzera che guida questa relay e l’ottavo posto provvisorio. Al primo poligono, quello a terra, Zeni purtroppo pasticcia con la prima ricarica e perde un po’ di terreno rispetto alla zona podio. E’ invece eccezionale l’azzurro sugli sci, con il quinto tempo totale: il giovane azzurro al poligono in piedi commette un errore ma usa bene la ricarica, così l’Italia è settima con 59″ di ritardo dalla Norvegia al secondo cambio. Tommaso Giacomel è il terzo frazionista azzurro, purtroppo va molto bene sugli sci ma malissimo ai poligoni, in cui commette tre errori in entrambe le circostanze, essendo invece preciso con le ricariche – usa tutte quelle che ha – e per fortuna evita il giro di penalità. Italia sesta ma con distacchi siderali prima di dar spazio al quarto frazionista, Lukas Hofer: un errore con ricarica a segno a terra, poi l’azzurro cerca il gran recupero sull’Austria ma è impossibile e al poligono in piedi ci sono tre errori tra serie standard e ricariche. Con una grande rincorsa l’azzurro arriva comunque a un secondo appena da Jakob in una volata finale. Sono addirittura 16 le ricariche alla fine per l’Italia, senza però nemmeno un giro di penalità. Quinto posto allora per gli azzurri, in linea con le attese.