L’impresa di Tommaso Giacomel nella mass start di Ruhpolding entra di diritto nella storia del biathlon azzurro. Era dal 19 marzo 2021 che l’Italia al maschile non saliva sul primo gradino del podio, dal successo di Lukas Hofer nella sprint di Östersund, in Svezia: quasi quattro anni in cui i biatleti azzurri hanno trovato sì qualche acuto con il podio, ma mai una vittoria, che in questa stagione sembrava un miraggio. Invece il trentino classe 2000 ha spazzato via tutte le difficoltà di questo inizio di stagione, che non lo ha visto mai competitivo a causa di percentuali molto scarse al tiro, sfoderando una prestazione perfetta e senza errori sia a terra che in piedi.
Giacomel ha confermato il suo ottimo feeling con il poligono bavarese, che lo ha visto senza errori nella disastrosa staffetta di venerdì e soprattutto due volte a podio nella passata stagione, secondo nella sprint e terzo nella staffetta maschile. Nonostante non si tratti di un poligono così complesso, l’azzurro è stato l’unico a trovare lo ‘zero’ insieme al norvegese Vetle Sjastad Christiansen, che ha però chiuso soltanto sedicesimo a causa di una condizione piuttosto deficitaria sugli sci. Tommaso ha chiuso sesto come shooting time, a soli 6 secondi da un mostro sacro in questo fondamentale come Justus Strelow, e nono sugli sci, a conferma di una prova all-around favolosa.
Quella di Giacomel è inoltre solo la quarta vittoria a Ruhpolding nella storia del biathlon italiano, la prima in una mass start. Per trovare le ultime vittorie però bisogna tornare indietro di più di trent’anni: prima di lui infatti ci erano riusciti Pier Alberto Carrara nell’inseguimento del 1991, Andreas Zingerle sempre nell’inseguimento dell’anno successivo e Patrick Favre nella sprint del 1994. Ciò non fa altro che aggiungere ulteriore lustro all’impresa del trentino delle Fiamme Gialle.
La vittoria di Giacomel riscatta una prima parte di stagione molto negativa per l’Italia
Come detto, la prima parte di stagione non era stata propriamente positiva per i colori azzurri. Sia al maschile che al femminile, stante anche la pesantissima assenza della campionessa in carica Lisa Vittozzi, gli azzurri hanno faticato moltissimo in Coppa del Mondo, con poche note liete e senza mai avvicinarsi al podio. Per lo stesso Giacomel il miglior risultato a livello individuale era il settimo posto nell’inseguimento di Hochfilzen, ed era reduce dal pessimo fine settimana di Oberhof, dove ha chiuso fuori dai trenta sia nella sprint che nell’inseguimento a causa di un nefasto 19/30 al tiro.
Le percentuali al poligono sono state fin qui il problema maggiore per la Nazionale italiana. Nelle prime quattro tappe infatti il migliore è stato Daniele Cappellari con il 93.33%, la stessa di Martina Trabucchi ma con un terzo dei tentativi. Carenti invece i risultati degli altri, a cominciare proprio da Giacomel (76.19%) e Didier Bionaz (addirittura 70.81%), che hanno riportato numerosi problemi soprattutto nel tiro in piedi. Il vincitore di oggi ha però dalla sua la velocità di rilascio in piedi, che unita alla precisione può fare la differenza, come dimostrato oggi con l’ultimo poligono rapidissimo.
Prima vittoria in carriera: può essere la svolta per Tommaso Giacomel
Segnali di una possibile svolta erano arrivati già venerdì nella staffetta maschile, quando a risultato ormai ampiamente compromesso, Giacomel aveva comunque trovato lo zero nei due poligoni. Ora dopo lo show nella mass start l’obiettivo diventa quello di confermare la crescita al tiro, e in questo senso la tappa casalinga di Anterselva (sprint, staffetta e inseguimento) del prossimo fine settimana può giocare un ruolo importante. Spesso e volentieri infatti oltre alla tecnica sono proprio la fiducia e il fattore mentale a fare la differenza al tiro, e con il trampolino di lancio della prima vittoria in carriera, l’azzurro potrà fare nuovamente bene. Oggi è arrivata la dimostrazione che Giacomel è in grado di giocarsela con i migliori, anche con un mostro sacro come Johannes Boe, al comando della classifica generale e più motivato che mai quest’oggi dopo aver annunciato a sorpresa il ritiro a fine anno nella giornata di ieri.
In un percorso di crescita costante come quello del trentino è normale incappare in alcuni passaggi a vuoto, ma la gara odierna dimostra come le qualità ci siano tutte, come peraltro dichiarato dal diretto interessato in un’intervista al Corriere dello Sport di inizio stagione: “Sto andando un po’ per gradini. Due anni fa arrivai dodicesimo e l’anno scorso ottavo, ora vorrei arrivare nei cinque della classifica generale e vincere la mia prima gara. Io voglio vincere, è quello il mio obiettivo da sempre, anche se so che non è facile, perché bisogna mettere insieme tanti pezzi, in quanto il nostro sport è ricco di variabili“. La speranza ora è che questo risultato, come spesso accade nello sport, possa essere da traino anche per gli altri componenti della squadra azzurra.