
Tommaso Giacomel - Foto PETTER ARVIDSON/Bildbyran/Sipa USA
Il Mondiale di Lenzerheide 2025 si sta rivelando come quello della consacrazione per la nuova generazione del biathlon internazionale, che comprende senza ombra di dubbio anche Tommaso Giacomel. I biatleti nati dal 2000 in poi stanno infatti confermando quanto di buono già fatto vedere in Coppa del Mondo, e nell’anello elvetico della Roland Arena sono arrivate in questi giorni anche le prime medaglie iridate. Il volto da copertina è sicuramente quello di Eric Perrot, che finora può vantare due medaglie d’oro e una di bronzo: nell’inseguimento è stato il migliore in pista recuperando dodici posizioni fino al terzo posto, mentre oggi nell’individuale ha sfoderato una prestazione strabiliante vincendo con merito il secondo oro dopo quello nella staffetta mista inaugurale.
Giacomel oggi ha dato un’ulteriore dimostrazione del suo valore, avanzando una volta di più la sua candidatura da protagonista per il futuro della disciplina. Anche il presente però ci sta restituendo un biatleta già competitivo con i migliori, che oggi ha raccolto il sesto piazzamento consecutivo in top5. La gestione di gara oggi è stata perfetta e denota una grande maturità, con una nota di merito anche per lo staff italiano: in questo senso va evidenziata anche la scelta di sparare nella seconda sessione dalla piazzola numero 30, la più riparata dal vento che in quel momento stava imperversando. L’errore sul penultimo tiro lo ha privato della medaglia d’oro ma va bene così, perché la sua prova rimane di altissima caratura e conferma gli ampi segnali di crescita.

La crescita della next gen: anche Campbell Wright in rampa di lancio
Quelle di Perrot e Giacomel non sono però le medaglie anagraficamente più giovani del Mondiale di Lenzerheide. A batterli in termini di precocità è infatti Campbell Wright, classe 2002, che ha sorpreso tutti nelle prime due gare aggiudicandosi l’argento sia nella sprint che nell’inseguimento, battuto solamente da una leggenda come Johannes Boe. Il neozelandese battente bandiera americana (nativo di Rotorua ma figlio di emigrati statunitensi) non era mai salito sul podio in Coppa del Mondo, ma aveva già più volte dimostrato di avere talento.
Molto solido al tiro e con tempi di rilascio rapidissimi (un po’ come tutta la squadra statunitense) Wright sta trovando anche una notevole condizione sugli sci, che lo rende pericoloso in tutti i format di gara. Questi Mondiali saranno sicuramente un trampolino di lancio per lui e per le sue future ambizioni, punta di diamante di una nazionale che storicamente ha raccolto poco nel biathlon (l’unico oro iridato è quello incredibile firmato da Lowell Bailey nell’individuale di Hochfilzen 2017).

Campbell Wright of United States competes in men’s 12,5 km pursuit during the IBU Biathlon World Championships on February 16, 2025 in Lenzerheide. 2025 Biathlon World Championships, Day 5, Men’s 12,5 km Pursuit, Lenzerheide, Switzerland – 16 Feb 2025
Futuro incerto: chi raccoglierà lo scettro di Johannes Boe?
Johannes Boe ha dominato la disciplina nelle ultime stagioni, erede diretto del francese Martin Fourcade e del connazionale Ole Einar Bjoerndalen, ma il suo ritiro a fine stagione lascerà un grande vuoto nel mondo del biathlon. Con il ritiro anche del fratello Tarjei, si spalancano le porte per i vari Perrot, Giacomel, Wright e tanti altri in rampa di lancio (tra cui il norvegese Martin Uldal). La benedizione è arrivata anche nel post gara da parte dello stesso Boe, che ha elogiato le qualità e la bravura del podio odierno, aggiungendo che saranno loro a giocarsi i primi posti nei prossimi anni.
I rivali però non mancano, in primis quel Sturla Holm Laegreid che a discapito di un Mondiale fin qui nettamente inferiore alle aspettative (ancora a secco di medaglie) guida la classifica generale di Coppa del Mondo; alle sue spalle però sembra esserci molto spazio per inserirsi per la Next Gen, data anche l’inconsistenza e la difficoltà a mantenere un livello alto e costante nel corso dei quattro mesi dei vari Samuelsson e Jacquelin.

Johannes Thingnes Bø of Norway competes in men’s 12,5 km pursuit during the IBU Biathlon World Championships on February 16, 2025 in Lenzerheide. 2025 Biathlon World Championships, Day 5, Men’s 12,5 km Pursuit, Lenzerheide, Switzerland – 16 Feb 2025
Giacomel riporta l’Italia maschile sul podio ai Mondiali
L’argento di Tommaso Giacomel rompe una serie di digiuni iridati a livello maschile che cominciavano a far sentire il loro peso. Nel format dell’individuale 20 km è infatti la seconda medaglia della storia azzurra, a oltre trent’anni di distanza dalla vittoria di Andreas Zingerle ai Mondiali di Borovec 1993, quando vinse con un errore e con un iconico arrivo a pancia sulla neve al traguardo.
Per trovare inoltre una medaglia italiana maschile a livello individuale ai Mondiali di biathlon bisogna tornare indietro di sei anni, quando nel 2019 a Östersund un magico Dominik Windisch vinse in rimonta la mass start, in una gara pesantemente influenzata dalle complicatissime condizioni meteo. Il nativo di Anterselva giunse all’ultimo poligono in 13esima posizione ma comunque in lotta per la medaglia: fu l’unico a trovare il 5/5 con forte vento, e sfruttando gli errori di tutti gli altri (Johannes Boe era secondo ma saltò per aria addirittura con un big five) andò a prendersi una straordinaria medaglia d’oro.
Infine è soltanto la quarta medaglia iridata al maschile a livello individuale nel 21esimo secolo: oltre a quella già citata di Windisch, va sottolineato il bronzo di Lukas Hofer nella mass start del 2011 a Chanty-Mansijsk, e ancor prima l’argento di René Cattarinussi nella sprint di Pokljuka 2001.

Tommaso Giacomel of Italy competes in men’s 10 km sprint during the IBU Biathlon World Championships on February 15, 2025 in Lenzerheide. 2025 Biathlon World Championships, Day 4, Men’s 10 km Sprint, Lenzerheide, Switzerland – 15 Feb 2025
L’analisi dell’individuale: brilla QFM, rimpianto Hartweg
Alle spalle di Perrot e Giacomel, l’individuale di oggi ha visto sul terzo gradino del podio ancora Quentin Fillon Maillet, ancora bronzo dopo quello nella sprint nonostante i tre errori commessi al poligono. Dopo i due errori nel primo poligono a terra, il due volte oro olimpico è perfetto nel tiro in piedi e sfrutta la supremazia sugli sci della nazionale transalpina per salire ancora sul podio. Il veterano francese si conferma un uomo da grandi appuntamenti, e anche se manca l’oro iridato in singolo, può comunque consolarsi con la diciottesima medaglia iridata complessiva, delle quali otto a livello individuale.
Grande rammarico invece per il padrone di casa Niklas Hartweg, che chiude al quinto posto: senza l’errore nell’ultimo bersaglio sarebbe stato medaglia di bronzo. L’elvetico classe 2000, già sul podio in Coppa del Mondo, è tuttavia un altro di quelli che potranno giocarsi le proprie chance in futuro. Sorprendente quarto l’esperto finlandese Olli Hiidensalo, che trova lo zero (l’unico a riuscirci insieme al belga Thierry Langer, 13esimo) e centra il miglior risultato di carriera. Sesta posizione per un altro veterano come Jakov Fak, che va non lontano da quello che sarebbe stato uno storico podio, a dieci anni di distanza dall’oro nella mass start di Kontiolahti 2015.
Le note negative: crollo Norvegia
Se la prova dei francesi, che stanno dominando questo Mondiale tra femminile e maschile, è stata nettamente superiore a tutti, con una supremazia sugli sci da far spavento, la nota stonata è senza dubbio la Norvegia. Per i norge quella di oggi è una vera debacle, con difficoltà enormi nella parte sciata che palesano una qualità dei materiali non eccelsa; il miglior risultato è il nono posto di Endre Stroemsheim, seguito da Tarjei Boe. La Norvegia scende dunque dal podio maschile ai Mondiali a quattro anni di distanza dall’ultima volta: per trovare una gara maschile senza atleti norvegesi a medaglia bisogna infatti tornare alla sprint di Pokljuka 2021, quando fu oro Ponsiluoma davanti a Desthieux e Jacquelin.

Le aspettative per la mass start
Ora che Tommaso si è scrollato di dosso questo pesante fardello della prima medaglia iridata individuale della carriera, diventa ancor più pericoloso anche in vista della mass start. Nelle ultime due edizioni dei Mondiali era già salito sul podio per ben tre volte (argento e bronzo a Oberhof 2023 nella staffetta mista e in quella mista individuale con Lisa Vittozzi, mentre a Nove Mesto 2024 sempre con la sappadina fu argento), ma era sempre arrivato lontano dalle prime posizioni nelle altre gare singole. La consapevolezza di poter andare a medaglia anche a livello individuale, unita alla mass start di Ruhpolding che un mese fa gli ha regalato la prima vittoria in carriera, potranno fare la differenza nella testa del trentino classe 2000.
Lui stesso nel post gara ha promesso battaglia in vista di domenica: “È una sensazione stupenda, fin qui era stato un bel mondiale anche se un po’ frustrante perché non era arrivata la medaglia: ora che c’è è fantastico. Sapevo di essere davanti a Eric all’ultimo poligono, la situazione era chiara nella mia testa. Un errore può succedere, ma una medaglia d’argento con più del 90% al tiro è un grande risultato. Domenica spero di giocarmi l’oro nella mass“. Oltre alla partenza in linea però, Giacomel potrebbe avere ambizioni di medaglia anche nella single mixed di domani, dove, condizionale d’obbligo, dovrebbe scendere in pista insieme a Dorothea Wierer.