“Sci di fondo meglio dell’alpino e del biathlon ai Mondiali? È il bello dello sport. Ti presenti al Mondiale di sci alpino a St. Moritz con 26 podi in Coppa del Mondo e rimedi un bronzo con la Goggia, poi nel weekend successivo prendi podi ovunque (altri 5 piazzamenti nei migliori tre fra uomini e donne, ndr). La stessa cosa è successa nel biathlon mentre il fondo, che teoricamente era il cugino povero, ha fatto risultati inaspettati”. Il presidente del Coni Giovanni Malagò commenta così le due medaglie ottenute nel fondo al Mondiale di Lahti 2017 nella sprint maschile (oro con Federico Pellegrino) e nella team sprint a squadre maschile (argento con Noeckler-Pellegrino), un bottino già superiore rispetto allo sci alpino e al biathlon, che hanno ottenuto una medaglia a testa nei rispettivi campionati del mondo, entrambi conclusi domenica 19 febbraio.
“Nelle discipline invernali ci sono dei fattori variabili molto importanti – ha sottolineato il numero uno del Coni come potete ascoltare nell’audio qui sotto – Non sono un maniaco tecnico, però sicuramente disputare un campionato del mondo di sci alpino su una pista come St. Moritz non ha aiutato le caratteristiche degli italiani. Poi scattano altri fattori: il tipo di neve, la giornata, l’emotività, il pettorale. È un po’ come la Formula 1: ci sono delle macchine che rendono meglio su determinati circuiti e si sa già prima. L’importante è essere competitivi e lo stiamo dimostrando. Come potremo trovarci all’Olimpiade di Pyeongchang 2018? Mi arrivano giudizi opposti. Nello snowboard, però, ci siamo presentati bene nel preolimpico (terzo posto di Aaron March nel gigante parallelo di Coppa del mondo, ndr): stiamo a vedere”.