Il responsabile delle licenze Uefa e ideatore della sostenibilità finanziaria, Andrea Traverso, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento, ha spiegato come dovrebbe cambiare la normativa inerente al fair play finanziario: “La prima versione aveva un focus molto più importante sul costo economico, ora lo abbiamo spostato più sul patrimonio netto, la solidità patrimoniale. Questa sarà una delle sfide più importanti per le società. Chi ha un patrimonio negativo dovrà incrementarlo del 10% ogni anno fino ad arrivare in territorio positivo. Gli effetti della pandemia dovrebbero farsi sentire ancora per un paio d’anni, direi che dal 2024 si dovrebbe tornare a una situazione pre-pandemia. Per quello è importante iniziare ad agire subito”.
“Le nuove norme poggiano su tre pilastri, solvibilità, stabilità e controllo dei costi, con controlli puntuali e diretti sugli stipendi di giocatori e allenatori e altri costi. – ha proseguito il responsabile – L’industria calcio ha sofferto moltissimo durante la pandemia, con 7 miliardi in meno di introiti che si sono tradotti in 7 miliardi di perdite nette. Le nuove norme entreranno in vigore in modo scaglionato fino al 2025 e le sanzioni entreranno in gioco dal 2025, in modo da lasciar spazio e tempo alle società per adeguarsi”.
“I club italiani oggi hanno un costo squadra tra i più elevati a livello europeo, legato soprattutto al trasferimento di giocatori, più che agli stipendi. Ci aspettiamo che nel 2022-2023 i costi squadra continuino a salire, poi il trend dovrebbe invertirsi, soprattutto con la diminuzione dei costi per i trasferimenti. Bisogna ripensare il sistema calcio in Italia e c’è soprattutto la necessità di investire nelle infrastrutture e nei settori giovanili, dove i club italiani sono un po’ più indietro rispetto al resto dell’Europa”, ha concluso Traverso.