L’Associazione dei tennisti professionisti (Atp) insieme alla sua consociata femminile (Wta) ipotizza una penalizzazione per il prestigioso torneo di Wimbledon, per aver escluso dalla competizione tennisti di Nazionalità russa e bielorussa. La decisione non è stata ancora presa ma l’associazione presidiata da Andrea Gaudenzi, vorrebbe dimezzare o addirittura togliere completamente i punti in palio. Inoltre, il torneo in programma dal 27 giugno al 10 luglio, potrebbe essere declassato a “esibizione di lusso”. La proposta non vede d’accordo però, chi ha contribuito alla fondazione dell’Atp, Paolo Bertolucci che accusa i tennisti di comportarsi “come pecore”. “Sono ipocrite l’Atp e la Wta, ancora non hanno preso neanche una decisione. Senza montepremi e senza punti Atp, secondo me sono tutte cavolate”.
Poi Bertolucci ha commentato quello che è successo in questi giorni a Roma, di non dire la nazionalità dei concorrenti russi e bielorussi e non pronunciare neanche la città di appartenenza la indica come “un’ipocrisia totale, ridicola come quella di non far giocare questi atleti in Inghilterra al torneo di Wimbledon”. Poi ha concluso: “Trovo assurdo che non possano giocare, ma se uno ha avuto la ‘disgrazia’ di nascere a Mosca non capisco che problema c’è. Andrey Rublev ha dato una grande lezione quando ha scritto ‘No War’ sulla telecamera tenendo presente che a Mosca c’è la moglie, la mamma, la sorella, la zia… io col cavolo che l’avrei scritto”. Bertolucci poi conclude: “Io farei quello, io farei quell’altro. E’ tutto facile sul divano in Italia”.