Termina 0-0 il match tra Padova e Triestina, valevole per la quindicesima giornata del girone B della Serie C 2020/2021. All’Euganeo va in scena un match combattuto e solo a tratti spettacolare, con la nebbia che nel finale ha giocato un ruolo importante. I padroni di casa cedono quindi il passo in classifica al Sudtirol che rimane da solo al comando, mentre i friulani occupano il decimo posto che al momento è l’ultimo che concede i playoff.
La cronaca – Il match inizia su ritmi piuttosto bassi, con entrambe le squadre che cercano di manovrare il pallone senza però riuscire a creare pericoli di rilievo nell’area avversaria. Tanto agonismo ma poca qualità, così la prima vera emozione arriva solo al 25′ con una punizione di Jelenic che però termina a diversi metri dalla porta di Offredi. Il Padova sembra alzare il proprio baricentro, ma ecco che dopo la mezz’ora le migliori occasioni sono per la Triestina: al 33′ il solito Granoche prova la girata chiamando Vannucchi ad una bella parata per rifugiarsi in angolo. Lo stesso attaccante al 37′ devia involontariamente un tiro da 25 metri di Rizzo, con il pallone che termina non lontano dal palo. Per il resto davvero poche emozioni, inevitabile quindi lo 0-0 con cui le due squadre tornano negli spogliatoi.
Il secondo tempo vede tornare in campo ancora un’ottima Triestina, che in avvio di ripresa va vicina al gol con Mensah e Granoche. All’improvviso però si fa vedere anche il Padova, con Bifulco che al 56′ si rende protagonista di una bella serpentina in area chiamando alla parata Offredi. Sull’Euganeo cala anche la nebbia, ma al 62′ le proteste divampano per un rigore inizialmente concesso alla Triestina per fallo di Granoche e poi “revocato” dall’arbitro Felicioli dopo una segnalazione dell’assistente.
Con il passare dei minuti Pillon e Mandorlini iniziano anche ad attingere ai cambi, ma la partita torna ad essere molto simile al match scorbutico e poco spettacolare del primo tempo. L’ultimo tentativo su palla inattiva è della Triestina, ma la difesa del Padova lavora con ordine senza concedere conclusioni verso lo specchio della porta.