Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde in consiglio comunale a Milano, ha commentato la nota congiunta del Comune e i club milanesi, nel quale si chiede alla sovrintendenza di fare chiarezza sul possibile vincolo per lo stadio Meazza, che potrebbe scattare dal 2025. “Il comune smetta di parteggiare per le squadre e stia dalla parte dei cittadini. La Soprintendenza è un ente di garanzia che deve far rispettare le leggi. Il comune ne rispetti ruolo e tempi, è inaccettabile che invece si faccia promotore di incontri con le squadre per sollecitare decisioni”.
“È urgente un nuovo stadio? Non si può più giocare al Meazza? Mercoledì ci sono stati 78.000 spettatori e 10,4 milioni di incasso, e tutti erano soddisfatti. Ma i due fondi vogliono guadagnare di più, ma che c’entra il comune che invece gli ha incredibilmente concesso l’interesse pubblico? È interesse pubblico abbattere il Meazza con la produzione di 210.000 tonnellate di co2?. Finora il comune ha subito capricci e voltafaccia delle squadre. Ora il Sindaco prenda in mano con coraggio il problema è si schieri chiaramente dalla parte della città”, ha concluso Monguzzi.
A Palazzo Marino si è inoltre tenuto quest’oggi un incontro tra il Comune di Milano, le squadre AC Milan e Fc Internazionale Milano e la soprintendente Emanuela Carpani, per un aggiornamento sullo stadio di San Siro. “Il Comune e i club hanno chiesto alla soprintendente di verificare la sussistenza, in positivo o negativo, dei requisiti di interesse culturale sull’impianto esistente, senza attendere il 2025, anno in cui la struttura del secondo anello raggiungerà i 70 anni di vita, facendo quindi scattare l’obbligo di verifica dell’interesse culturale”. Dal canto suo Palazzo Marino ritiene di “dover evitare la presenza di due stadi adiacenti e funzionanti, non ritenendo ciò gestibile per il conseguente impatto su traffico, inquinamento acustico e sicurezza, e quindi per la vita delle famiglie residenti nel quartiere”.