[the_ad id=”10725″]
Luca Dotto stacca il biglietto per le semifinali dei 50 stile. Ed è un biglietto di prima classe: il veneto chiude con il nono tempo a 21″87, suo miglior crono mai nuotato. Meglio di così non si poteva fare, soprattutto dopo la delusione della sua gara regina, i 100 stile in cui è campione europeo. Segno che la testa c’è, e pure la voglia. Obiettivo centrato, raggiungere la finale è oggettivamente un’impresa visti i tempi degli altri: 21″49 per Govorov, seguito da una schiera di aggueritissimi che nella notte italiana si giocheranno l’accesso alla gara più veloce delle Olimpiadi.
Fuori malamente Federico Bocchia, che aveva conquistato a sorpresa la qualificazione a Rio, ai danni di Marco Orsi. Posizione numero 37 e 22″54 il tempo nuotato dal 29enne di Parma che si rimprovera, e giustamente, per la sua pessima partenza. Ma se sei l’unico che in un’Olimpiade stacca dal blocchetto a piedi uniti, è come scoprire l’acqua calda. La pernacchia agli invidiosi, di fronte alle telecamere Rai, stona abbastanza e conferma che forse la gara di Rio è stata una vacanza più che l’occasione della vita.
Tutt’altra musica quella di Piero Codia. Buon sesto posto nelle batterie dei 100 farfalla, addirittura uno sopra il sudafricano Le Clos, e buono il 51″72 che gli permette di avanzare e fare più di un pensiero alla finale. Niente da fare per Matteo Rivolta, invece: il 52″67 di Rio è oltre un secondo e un decimo sopra il suo tempo di qualificazione. Non è questo l’atteggiamento giusto e lo ammette anche lui a caldo, prendendosi le responsabilità e la colpa di quanto successo. Per la cronaca, tocca davanti a tutti Schooling, seguito da Cseh, Shields e Phelps.Si ferma a un soffio dall’ingresso in semifinale nei 200 dorso la corsa di Margherita Panziera, arrivata a Rio tirata per i capelli dal dt azzurro Butini. Con 2’10″92 e’ la prima delle escluse nel primo atto che vede già Katinka Hosszu una spanna sopra a tutte: già un secondo e tre decimi sulla seconda, addirittura due e mezzo sulla terza. Le australiane fanno fatica, vedremo se ci saranno sorprese e se l’australiana Seebohm riuscirà a risalire.
Negli 800 riecco in vasca Katie Ledecky. Tanto per sottolineare che saraà una gara a senso unico, la statunitense butta giù il record olimpico e rifila sei secondi e mezzo alla prima delle avversarie, l’ungherese Kapas. Restano da spartirsi solo argento e bronzo. Doveva essere in batteria anche la nostra Martina De Memme, ma l’azzurra dopo la staffetta 4×200 non è entrata in acqua.