Il direttore tecnico della nazionale di nuoto Cesare Butini è intervenuto a poche ore dalla partenza per i campionati mondiali in vasca corta, in programma la prossima settimana a Melbourne. “Tutti mi chiedono in che stato sono i ragazzi, ma i problemi del nuoto e degli sport acquatici sono ben altri – ha dichiarato – Paltrinieri, Ceccon, Martinenghi, Pilato, Quadarella e gli altri campioni azzurri non esisterebbero senza il lavoro delle società e delle associazioni sportive sul territorio: dalla ricerca di giovani promesse alla loro formazione fino all’allenamento di alto livello. Anche loro sono stati bambini accompagnati in piscina da famigliari per imparare a nuotare, solo poi sono diventati campioni. Se le famiglie avessero trovato le piscine chiuse e avessero dirottato l’interesse verso altri sport non esisterebbero tutte le loro medaglie e i successi che condividiamo con orgoglio”.
“Il vero problema è la grave sofferenza economica che si riflette sulle attività dei gestori di impianti a causa dei rincari energetici con costi quadruplicati. Peraltro questi ulteriori aumenti seguono le misure di contenimento della pandemia, che avevano già causato fortissimi disagi – aggiunge Butini -. Molte piscine stanno chiudendo temporaneamente per superare l’inverno, se non a data da destinarsi. Gli aiuti dello Stato e degli enti locali non sono sufficienti. Gli atleti di vertice sono tutelati dalla federazione e dalle società che con immani sforzi riescono ancora ad autofinanziarsi, ma sono sempre meno e i mesi più freddi dell’anno sono ormai arrivati. Ci sono giovani atleti costretti ad allenarsi con acqua non riscaldata abbastanza o a trasferirsi in altri impianti o addirittura a stare a casa”.