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“Io sindaco di Roma? Amo la mia città ma non penso”. Queste le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, ospite a “Ping Pong” su Radio1 Rai. “Quando mi guardo attorno per le vie di Roma sono sempre combattuto, mi fanno addolorare certe situazioni di degrado, di disordine urbano, è contro la mia mentalità. Sono un esteta, un organizzatore, un perfezionista, curo il dettaglio e mi rendo conto che è tutto molto complicato. La città ha bisogno di una gestione manageriale per risolvere i nostri problemi. Il dopo Coni? Per ora non ci penso. Il mio mandato scadrà nel 2025. Sono e resto un imprenditore, ho le mie attività, anche perché il ruolo al Coni lo esercito praticamente a livello gratuito”, ha continuato Malagò. “I ritardi infrastrutturali? – continua Malagò – Siamo in Italia, non è una novità. Il Cio non vuole che si realizzino piste ex novo per discipline sportive su impianti poco frequentati, con un business plan non sostenibile. Nel caso della pista da bob, il nazionalismo italiano, l’orgoglio italiano, ha avuto un colpo di reni: entro fine gennaio sapremo quale sarà la decisione definitiva, se l’Italia potrà realizzare una propria pista o se dovrà invece spostare le gare di bob, skeleton e slittino oltre confine”.
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